Pederzolli ai soci: «Riprendiamoci Coop Alto Garda»
RIVA. Prosegue il dibattito sul futuro della Coop Alto Garda. Questa volta ad intervenire, con un accorato appello ai soci e al territorio, è Francesco Pederzolli, a lungo presidente della...
RIVA. Prosegue il dibattito sul futuro della Coop Alto Garda. Questa volta ad intervenire, con un accorato appello ai soci e al territorio, è Francesco Pederzolli, a lungo presidente della cooperativa.
«Lavoratori demansionati e la prospettiva di un’ulteriore riduzione dei costi, i prodotti dell’Alto Garda tolti dagli scaffali, la soppressione del notiziario per i soci e di tutte le attività a essi indirizzate; i nostri supermercati “teleguidati” da Trento mentre la politica locale, i sindacati e gli stessi dipendenti sembrano accettare tutto - scrive Pederzolli - Credo che sia giunta l’ora di riprenderci Coop Alto Garda, di ribadirne la storia, i valori, il legame col territorio, i soci e i lavoratori. Dopo 40 anni, quella che era la nostra cooperativa rischia di finire depotenziata e scollegata dalla comunità in cui è nata. Oggi Coop Alto Garda è privata della sua animae a poco è servito l’incontro che col commissario e il direttore indicato da Sait. Tra i nostri 17mila soci ci sono sicuramente i talenti, le capacità, la volontà e l’ambizione per tornare padroni della nostra azienda cooperativa».
«Rispetto ai lavoratori - prosegue Pederzolli - probabilmente pochi sanno che, dimenticato il tema del rinnovo del contratto integrativo, oggi nemmeno argomento di discussione, sono in atto anche cambiamenti ben più pesanti, sebbene meno vistosi. Il territorio, che con tanta forza sosteneva i lavoratori qualche mese fa, deve dunque far sentire oggi, e più forte, la propria voce: dando nuova vitalità anche alle giuste prerogative dei dipendenti, che ora sembrano un po’ più soli rispetto al recente passato».
«L’incarico del commissario - scrive ancora l’ex presidente – è risanare i conti ed è certo che, con le sue capacità, lo farà. Ma cosa rimarrà sul terreno per ottenere questo? Sanare i conti è un obiettivo che difficilmente potrà tenere conto del ruolo dei soci e dei lavoratori. Il rischio è anche che Coop Alto Garda non sia più padrona di sé stessa. Un piccolo esempio: da sempre abbiamo venduto alcune eccellenze del territorio come formaggi, piccoli frutti, verdure. Uno dei cambiamenti imposti dalla nuova regia è la scomparsa di questi prodotti. Ci è stato spiegato che, se vorremo rivederli sugli scaffali, dovranno passare i controlli qualità di Sait».
«I soci devono tornare in negozio e devono essere coinvolti, a partire proprio dall’impegno dei lavoratori. Devono tornare a essere protagonisti, capire che possono incidere sulle scelte, che Coop non è un supermercato come gli altri e che qui la tessera non serve solo per gli sconti: significa essere padroni di un pezzettino di questa società. Solo così, anche il commissario dovrà prendere atto che il territorio è pronto a riappropriarsi della sua cCoop. Ma se questo non avverrà, presto Coop Alto Garda diventerà solo una delle tante sigle della grande distribuzione, per nulla diversa da quelle che si basano su forme societarie in cui il padrone - conclude Francesco Pederzolli - non è certo l’assemblea dei soci».