Basket Serie A

Un Pascolo divino: "Ma con il bicchiere non sono friulano"

L'ala grande della Dolomiti Energia in redazione si racconta


Maurizio Di Giangiacomo


TRENTO. Prima la storica promozione in Serie A con la “sua” Aquila Basket, arrivata due anni dopo quella in Legadue. Poi una strepitosa estate azzurra, con il titolo di Mvp della Trentino Cup e qualche minuto nei match di qualificazione per gli Europei del 2015. E adesso l’ottimo avvio dell’avventura nel massimo campionato, con la Gazzetta dello Sport che gli ha addirittura assegnato il voto più alto dopo la prima giornata. Davide Pascolo, 24 anni il prossimo 14 dicembre, se ne è già fatti diversi di regali di compleanno in questi ultimi mesi. Non è un caso che, per l’ormai prossimo genetliaco, l’ala grande della Dolomiti Energia non sappia proprio cosa attendersi. «Qualsiasi cosa mi regalino mi sta bene», dice, da friulano di poche parole, ma con le lettere belle grosse.

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Pascolo, Wikipedia scrive che è di Udine, in realtà?
Sono di Coseano, vicino a San Daniele del Friuli.

È alla sua quarta stagione a Trento, cosa ci ha trovato di così bello?
Il primo anno un gruppo di giocatori fantastico, ero alla prima esperienza lontano da casa e mi hanno aiutato a crescere. A Trento, poi, c’è un clima familiare, come a Udine.

Si dice che l’estate scorsa abbia rinunciato a qualcosa, per rimanere all’Aquila Basket, è vero?
No, non ho fatto nessuna rinuncia, perché io volevo rimanere a Trento. È vero, avevo altre offerte, ma l’Aquila Basket rimaneva la situazione migliore per me.

Merito della realtà di Trento, o anche di qualcuno in particolare?
Ovviamente la società, coach Buscaglia ed i compagni di squadra hanno un avuto un ruolo importante nella mia scelta.

Abbiamo dato un’occhiata al suo profilo Facebook, è decisamente meno social di tanti suoi compagni di squadra. Come mai?
Sì, è vero, non amo così tanto i social network. Facebook per me è un modo semplice per tenersi in contatto con chi non vedo tutti i giorni, per il resto sono abbastanza riservato. Posto una foto ogni tanto, normalmente non lo faccio.

Come trascorre il suo tempo libero?
Leggo.

Cosa sta leggendo attualmente?
La trilogia di Stieg Larsson. Sono al secondo, il primo mi è piaciuto tantissimo.

Le piacciono i gialli scandinavi?
Sì, ne ho letto anche uno di Jo Nesbo.

È attratto dalla Scandinavia?
Molto, ma anche dalla Scozia. Più in generale mi piace molto viaggiare.

Cosa ha studiato?
Ho frequentato il liceo scientifico.

Università niente?
Potrei proseguire con gli studi, ma al momento... non ne ho voglia.

Evviva la sincerità!
Diciamo che tempo libero ne avrei, ma non è facile.

Ormai è al suo quarto anno a Trento. Dove le piace andare, quando ha un po’ di tempo libero?
Un giro in centro me lo faccio spesso. Mi piace andare in montagna, specie in Alto Adige. Sono stato a Bressanone, a Brunico e a Ortisei.

Ama un ristorante in particolare, qui a Trento?
Ce ne sono diversi...

Non è un grande amante della buona cucina?
Sì, come no!

Qual è il piatto trentino che le piace di più?
Fra quelli che ho provato preferisco ancora i canederli, ma quelli veri, magari mangiati in montagna.

Se lo concede un bicchiere di vino?
Sì, quando mangio non me lo faccio certo mancare, ma in quel senso sono poco friulano, perché i miei corregionali ne bevono sicuramente di più!

Il 14 dicembre compirà 24 anni, che regalo si augura?
Non saprei, quello che mi faranno andrà benissimo.

La Gazzetta dello Sport gliene ha fatto uno bellissimo, dopo la prima giornata di campionato.
Sì, è stato veramente bellissimo.

Magari qualche chiletto in più, per lottare sotto quelle plance...
Sì, quelli mi servirebbero.

E allora mangi, ragazzo mio.
Mangio, mangio, non vi preoccupate.

Twitter: @mauridigiangiac













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