Oss ci svela la tappa di don Internet
Mercoledì il Giro del Trentino sale in Valle dei Mocheni. Percorso tosto che favorisce le fughe
SANT'ORSOLA. Inutile girarci attorno. La seconda tappa è quella del "don": i corridori martedì gli sfrecceranno sotto alla canonica. Una bella soddisfazione per il capellano del ciclismo, per quel don Daniele Laghi che del Giro del Trentino è anche organizzatore.
La tappa in questione, che siamo andati a provare in anteprima con l'azzurro della Liquigas Daniel Oss, è la Mori-Sant'Orsola Terme. Percorso nervoso che gli addetti ai lavori assicurano essere ideale per un tentativo da lontano. Si parte da Mori, sorta di omaggio alla carriera dell' "enfant du pays" Alessandro Bertolini, ma che si snoda poi per gran parte in Valsugana.
Un saliscendi continuo, con il tutt'altro che facile passo del Redebus, per approdare nel finale in valle dei Mocheni con cinque chilometri che salgono da 630 metri di Pergine ai 945 di Sant'Orsola Terme dove, praticamente in faccia al municipio si concluderà la tappa, dopo 152 chilometri: «Beh di pianura ce ne è davvero poca. E, se non si è sganciata prima una fuga dalla lunga distanza, saranno questi ultimi tornanti a selezionare il gruppetto che andrà a disputarsi l'arrivo» osserva Daniel Oss, in questi giorni alle prese con un periodo di "scarico" dopo la grande fatica delle classiche del Nord: «Un nome? Beh il primo che mi viene in mente è quello di Cunego. Se sta bene e non viene al Trentino solo per allenarsi in vista del Giro d'Italia, qui può sicuramente assestare un bel colpo. Lo stesso vale per il suo compgno di squadra della Lampre Scarponi che da queste parti, come si è visto l'anno scorso, viene sempre con la gamba giusta. Occhio anche al mio ex compagno di squadra Kreuziger».
Il perginese abita ad un tiro di schioppo dalla Val dei Mocheni ma ammette candidamente che quel terreno non è propriamente il suo preferito per le uscite di allenamento: «E' vero. Sono salito pochissime volte da queste parti, anche perchè c'è praticamente solo salita. Certo sono bellissimi posti e oggi il panorama è prativcamente invernale. E la temperatura anche» spiega l'azzurro indicando la neve che lambisce la valle due tornanti più su e indossando lo mantellina smanicata, sopra alla maglia maniche lunghe, per ripararsi mentre attendiamo l'arrivo di Don Laghi: «Peccato che per ragioni di calendario Daniel non possa essere alla partenza del Giro del Trentino» esordisce subito, venendoci incontro, il vulcanico pastore d'anime delle sette parrocchie della vallata.
E mentre don Internet (come è anche conosciuto per la sua assidua presenza sul web) illustra, mappa alla mano, i punti salienti della tappa casalinga, continua: «Già di trentini avremo oltre a Leonardo Bertagnolli, il grande Cesare Benedetti. Un vero amico, un ragazzo umile ch sta facendo bene con la sua Net Appe che sarà poi al via della corsa rosa. Ma io sono particolarmente felice che al Trentino arrivi Ivan Basso, una persona speciale, un uomo cui voglio un gran bene e dal quale sonpo stato chiamato, prima di Natale, a concelebrare le nozze. Anzi Ivan, con tutta probabilità, salirà qui da me qualche giorno prima della partenza del giro per potersi allenare con tranquilità».
Don Laghi non avrà in casa "solo" una tappa del Trentino ma ospiterà pure una prova della settimana tricolore a giugno. Ed infatti i poster delle due manifestazioni sono su ogni casa, e vorremmo ben vedere, della zona. Oss ci saluta: «La mia stagione? Rientro il 5 maggio al Giro di California, poi Giro di Svizzera e i campionati tricolori qui in Valsugana. C'è poi il Tour de France, palcoscenico ideale per convincere il ct Bettini a darmi una maglia azzurra per le Olimpiadi. Cercando - ci strizza l'occhio prima di lasciare le astine dei freni - di vincere qualcosa».