Il Piccolo Principe incanta Sant’Orsola
Al Giro del Trentino vince Cunego, ma Basso è in affanno
ORSOLA TERME. L’avessero disputata dieci volte questa tappa mochena l’avrebbe sempre vinta Damiano Cunego. Super pronosticato (anche da noi eh, carta stampata canta) il veronese della Lampre ieri ha chiuso i conti con la fortuna che gli sbarrava la porta della vittoria da un annetto tondo tondo, dal Giro della Svizzera 2011.
Il Piccolo Principe si è trovato a fianco un gregario d’eccezione come Scarponi quando l’ottimo Kreuziger (che lavoraccio la sua Astana nell’ascesa da Pergine a Sant’Orsola) ha provato a scattargli in faccia, si è preso il lusso di guardare avanti per controllare come fosse l’ultimo tratto primo dello striscione d’arrivo, per non sbagliare nulla. Una mossa fredda, un’occhiata in relax nemmeno stesse guardando il panorama dal finestrino dell’auto, prima di scalare la marcia e di partire come se avesse il turbo compressore dietro la sella.
Bisogna capirlo Cunego: aveva negli occhi ancora la cappella fatta domenica scorsa all’Amstel Gold race, quando per colpa sua e pure di un altro, e poco importa chi fosse il più colpevole, è finito gambe all’aria a 300 metri dal traguardo. Ieri nessun intoppo ed una vittoria facile facile, anche se un tappa del Giro del Trentino, nessuno si offenderà non è ancora una gara Pro Tour.
Vabbè. Ieri la prima tappa montagnosa, ma oggi e domani va in onda il Festival dello scalatore, ci ha detto che sulla lavagna, dalla parte dei buoni, va senz’altro segnata la coppia della Lampre, Cunego e Scarponi: entrambi pedalano con la corsa rosa nel mirino, ma lo scalatore che il Giro lo scorso anno, cancellato Contador, lo ha vinto, guarda anche alla classifica del Trentino. Bene anche il colombiano dell’Acqua e Sapone Betancour (ed oggi è lecito attendersi proprio una festa colombiana sulla famigerata Punta Veleno) e benissimo pure Kreuziger.
In tutto questo ambaradan lo svizzero Mathias Frank (Bmc) si è trovato ad essere il nuovo leader della classifica generale potendo vivere di rendita sulla cronosquadre di Riva. Non pervenuto invece il primo leader della generale , Taylor Phinney, che per evidenti limiti legati alle leggi della fisica deve alzare bandiera bianca quando la strada punta verso il cielo.
Sul lato dei meno buoni della lavagna ci vanno altri nomi illustri: considerando che le grandi salite debbono ancora venire il Giro del Trentino si preannuncia severissimo, visto che la tappa apparentemente meno difficile (quella che ieri si è conclusa a Sant’Orsola Terme) in realtà ha già provocato una dura selezione. A farne le spese, tra gli uomini di classifica, Ivan Basso (giunto a 1’50”) e Danilo Di Luca (il cui ritardo ha superato i quattro minuti), mentre Domenico Pozzovivo e Josè Rujano sono almeno riusciti a limitare i danni.
Il freddo sicuramente ha complicato la giornata, visto che nella discesa del Passo Redebus i corridori hanno incontrato anche qualche fiocco di neve ed alcuni si sono fatti trovare impreparati, e senza mantellina, pagandone poi le conseguenze. Ma la corsa, monopolizzata dalla lunga avventura di Marco Frapporti nella prima parte, è stata resa dura dalle squadre più forti, in particolare la Lampre-Isd con Cunego e Scarponi in prima fila con il prezioso Niemec a supporto.
Del finale si è detto. Oggi vi è la kermesse cui è legato il battage di quest’edizione della corsa a tappe. Si sale con rapporti da mountain bike. Se dovesse piovere sarà un’ecatombe.