Cunego: «Il Giro d’Italia? Mai dire mai»
Il veronese della Lampre ritrova il sorriso: «Ma qui voglio aiutare Scarponi, la classifica deve curarla lui»
ORSOLA TERME. Eranell’aria. Una sorta di terra promessa per il "Piccolo Principe", che ha confermato di saper dare il meglio di sé quando è lontano dalle pressioni.
Il veronese ha aspettato l'appuntamento con le strade trentine e con il favorevole arrivo di Sant'Orsola per raccoglie i primi "piccoli frutti" della stagione. «Il Trentino è una terra che mi porta fortuna - spiega Cunego -. Avevo un conto da saldare con la sfortuna e questa vittoria ci voleva, perché in questo periodo sto andando veramente forte. Io, però, ho solamente finalizzato il lavoro della squadra, che prima con Marzano, poi con Niemec e infine con Scarponi (fondamentale la sua trenata all'ultimo chilometro) mi ha lanciato verso il successo».Anche se Kreuziger le ha reso dura la vita. «Mi ha sorpreso il suo attacco nel finale - continua il 30enne di Cerro Veronese - ma a fine gara mi ha spiegato di averlo fatto per incrementare il vantaggio sugli immediati inseguitori. Sono sembrato più agile degli altri? Mi fa piacere. E' un indicatore importante». Ora Cunego è quinto nella generale, a 10" dal leader Frank. Un pensierino al poker? «Il mio obiettivo per il Giro del Trentino è raggiunto: volevo vincere una tappa e ce l'ho fatta - replica Cunego -. Ora sono pronto a lavorare per Scarponi. Devo sdebitarmi».
I pensieri di Cunego sono già alla Liegi-Bastogne-Liegi di domenica, dove vede favoriti Rodriguez, Sanchez e Gilbert. «E' anche per quello che sono venuto qui in Trentino. Penso di aver sbollito solo oggi la rabbia per la caduta all'Amstel, perché quando vedi svanire un bel piazzamento a 20 metri dal traguardo, non è facile dormirci sopra».
Oggi Punta Veleno. Una salita che conosce? «L'ho vista per la prima volta martedì - aggiunge ancora il veronese -. E' stata una sorpresa e secondo me è più dura dello Zoncolan. Si esce dai tornanti e ci si trovano di fronte muri al 20/22%. Si salirà con 34x29. E speriamo che l'asfalto sia asciutto».Cunego sarà anche al Giro d'Italia? «Dopo la Liegi deciderò - conclude -. Il punto di domanda c'è. Sto bene, ma non posso dire niente». Apparentemente più sì che no.
Infine, spazio all'altro eroe di giornata, Mathias Frank, svizzero classe 1986 al quarto anno da pro. «Dicono che la maglia di leader dia una spinta in più – spiega Frank -, vedrò di sfruttarla. Chi vince a Punta Veleno, vincerà il Giro del Trentino».(l.f.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA