Basket Serie A

Bianchini: «Nessun consiglio a Buscaglia»

Domenica l'All Star Game, parla il prestigioso assistente del tecnico trentino: «È un allenatore di contenuti, sarà lui a darli a me»


di Sergio Zanella


TRENTO. In un mondo come quello sportivo che vive sempre più di frasi fatte e di personalità costruite con il formato “copia e incolla”, esistono ancora persone che, con la loro saggezza, sanno impartire lezioni di stile e di tecnica anche solo aprendo la bocca. Una di queste è sicuramente Valerio Bianchini, non a caso soprannominato il “Vate”, un uomo che nella sua carriera cestistica è stato il primo allenatore a vincere tre scudetti con tre squadre diverse. In occasione della sua presenza a Trento per l’All Star game, abbiamo avuto il piacere d’incontrarlo, anche per fare il punto su una Dolomiti Energia sempre più pilastro del basket italiano.

Coach Bianchini, di nuovo in panchina dopo l’esperienza a Varese nel 2007-2008. Come ci si sente?

Ma no, quello di domenica sarà un semplice appuntamento celebrativo che merita però di essere affrontato con il massimo impegno perché per un giorno siamo la vetrina del basket italiano. L’obiettivo è infatti quello di celebrare il campionato di serie A, mettendo in mostra i giocatori che si sono meritati di essere a una manifestazione tanto importante.

In questa speciale occasione si rinnoverà il dualismo con Peterson. L’obiettivo rimane quello di battere il suo storico rivale?

Certo, non voglio perdere. Battute a parte, il ruolo dell’allenatore è quello di rimanere con il cronometro in mano per far sì che tutti i convocati siano impiegati per un minutaggio sufficiente e per verificare che tutti mantengano alto lo standard d’impegno.

Dopo quattro giorni dalla sfida di EuroCup si riproporrà lo scontro tra Buscaglia e Menetti. Ha visto la partita?

No, purtroppo non sono riuscito a vedere il match perché non era inserito in alcun palinsesto televisivo. Mi sono comunque informato sul risultato e devo dire che le due squadre che si sono affrontate sono tra le migliori per qualità del gioco proposto e per capacità di fondere assieme il gruppo straniero con quello italiano.

Si è preparato qualche suggerimento da dare a Buscaglia?

Vedendo gli ultimi risultati di Trento c’è il rischio che sia lui nella posizione di doverli dare a me. Le nostre sono pallacanestro molto diverse, quindi sarebbe anche difficile fare dei paragoni. Di lui comunque apprezzo la capacità di aver creato una squadra ben organizzata, fondata sulla difesa e in cui l’ordine non manca mai. Buscaglia è poi un allenatore di contenuti: capace di migliorare la tecnica dei giocatori, ma anche in grado di comunicare con loro e di gestirli in maniera appropriata.

Vuole dirci qualcosa su Pascolo, giocatore in forza alla sua selezione per l’All Star Game?

Di Pascolo penso tutto il bene possibile, perché ha una flessibilità tecnica e una capacità di leggere le partite che lo rendono sempre imprevedibile. È un giocatore che mi piace, perché rompe gli schemi avendo soluzioni alternative a quelle classiche.

È felice di essere qui a Trento?

Sì, l’ho già detto e lo ripeto: l’atmosfera presente a Trento mi piace, perché qui si respira un’aria da stato nascente e questo fa bene al basket italiano.

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