Valentina, regina del maso Il suo vino va negli States

Togn, figlia d’arte, ha scelto di vivere a Maso Poli, sulle colline di Pressano Una vita dedicata alla terra e una cantina d’avanguardia: «Il mio sogno»


di Carlo Bridi


PRESSANO. Dopo aver incontrato donne d’alta quota impegnate nella conduzione delle aziende zootecniche con integrazione dell’agriturismo, siamo tornati questa settimana in valle dell’Adige, sulle stupende colline vitate che da Pressano vanno verso San Michele e Faedo attraversate dalla “Strada del vino”. È proprio su questa strada fra Pressano e San Michele, che, su uno stupendo balcone sulla Valle dell’Adige abbiamo incontrato la nostra donna di questa settimana. Si tratta di Valentina Togn, una figlia d’arte poichè il papà Luigi è il titolare del Gaierhof di Roverè della Luna. Valentina, appena ottenuto il diploma di perito agrario all’Istituto Agrario di San Michele, si è tuffata a tempo pieno nell’azienda paterna curando in particolare il “Maso Poli”, un’azienda di 15 ettari dei quali cinque di bosco e dieci di vigneto sulle colline particolarmente vocate alla produzione dei migliori vini trentini dal Pinot Nero, al Nosiola, ad altri vini senza trascurare il Pinot Grigio, un Pinot che è la dimostrazione pratica che i vignaioli più attenti non hanno atteso il piano vino del Trentino presentato nei giorni scorsi dall’assessore Tiziano Mellarini e dagli esperti di settore per fare dell’ottimo Pinot Grigio trenino di collina. Ebbene, Valentina antesignana in questo campo ha dimostrato che il Grigio prodotto al Maso Poli non ha nulla a che vedere con i Grigi della pianura, a dimostrazione che non c’era bisogno di scomodare i soloni del settore per questo riconoscimento. E che ciò sia vero lo dimostrano anche i consumatori degli Usa dove fino a pochi anni fa l’azienda esportava il 90% del proprio vino. Percentuale ora ridotta per scelta aziendale: «Vogliamo ampliare la nostra presenza anche in Italia dove le leggi proibizioniste degli ultimi anni hanno messo in crisi il settore», spiega Togn, «la mia scelta in occasione del matrimonio di andare a vivere ed a gestire il “Maso Poli”, è una scelta di amore per la terra, che ho sempre coltivato fin da piccola». «Nel 1999 abbiamo ristrutturato il maso, nel 2000 mi sono sposata con un enologo, tanto per restare in tema, sono andata ad abitare al “Maso Poli”, dove io mi occupo oltre che della produzione anche dell’imbottigliamento perché nel 2004 abbiamo costruito la nuova cantina, che ora è pienamente operativa». Una cantina, prosegue, decisamente d’avanguardia, volevamo una cantina che potesse essere visitata costantemente dai nostri clienti, dove fosse facile lavorare, ed essendo la terza cantina fatta dalla famiglia Togn , si sono eliminati tutti gli errori fatti nelle prime costruite. L’80% della struttura è interrata, e all’architetto abbiamo chiesto di utilizzare solamente materiali di provenienza trentina, quindi c’è il porfido, legno ed il resto è cemento e acciaio e la barricaia per i vini. Con l’entrata in azienda da parte nostra abbiamo di fatto realizzato il sogno di mamma e papà che ora è diventato il nostro sogno, quello di sperimentare, provare per essere sempre all’avanguardia. Certo, fare una cantina nuova di questi tempi ha comportato non poche difficoltà che sono legate anche alla pesantezza del mercato attuale, ma la forza dell’azienda famigliare sta proprio nella capacità di superare i momenti di difficoltà. Possiamo dirci fortunati perché lavorando molto con gli Stati Uniti abbiamo un mercato che ci riconosce come piccoli produttori di vini di nicchia ed è un mercato che tira. Certo, bisogna stringere i denti ma ce la faremo afferma convinta Valentina, «la situazione è brutta ma non nera, io ho tre bimbi ai quali voglio dare un futuro».

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