Gestioni associate, Scurelle e Samone ko
Il Tar respinge il ricorso. Il sindaco Ropelato: rispetto la decisione, ora valuteremo se impugnarla
VALSUGANA. Gestioni associate, il Tar respinge il ricorso e condanna i Comuni di Scurelle e Samone a pagare le spese legali. C’era attesa per la sentenza in merito alla querelle sorta nell'ambito 3.2, quello individuato e istituito dalla Provincia per lo svolgimento in forma associata dei vari servizi che comprende i Comuni di Telve, Telve di Sopra, Carzano, Castelnuovo, Samone e Scurelle. Qui (come da altre parti) le amministrazioni non sono riuscite a mettersi d'accordo sul progetto di gestione associata. Un muro contro muro che riguarda in particolare i servizi finanziario e tecnico, con Scurelle e Samone che chiedono vengano fatti due sub-ambiti e due sedi distinte (a Telve e Scurelle), e gli altri quattro Comuni che invece sostengono la necessità di una riorganizzazione strutturata su di un solo ambito. Dopo proroghe e diffide, la Provincia nel 2017 ha provveduto a nominare un commissario ad acta nella figura di Maurizio Polla il quale, risultati vani i tentativi di risolvere la controversia tra le amministrazioni, lo scorso 20 giugno ha adottato il progetto di gestione associate e lo schema di convenzione tra i sei comuni per l'esercizio in forma associata dei primi due servizi: segreteria generale e gestione economico finanziaria (ragioneria). Confermando il progetto approvato dai quattro comuni e deludendo le aspettative di Scurelle e Samone per quanto riguarda il servizio ragioneria, il quale sarebbe dovuto partire con il 1 ottobre.
Dopo una richiesta rimasta senza riscontro, di annullamento in autotutela, rivolta al commissario, ai Comuni dell’ambito e alla Provincia, i Comuni di Scurelle e Samone lo scorso 22 settembre hanno deciso di far valere le loro ragioni davanti ad un giudice. Si sono affidati all'avvocato Maria Cristina Osele e hanno presentato ricorso contro il commissario ad acta e nei confronti della Provincia e degli altri quattro Comuni, impugnando e chiedendo l'annullamento delle deliberazioni adottate dal commissario, unitamente ai relativi progetti e convenzioni, e le deliberazioni della giunta provinciale aventi ad oggetto la diffida ai comuni e la nomina del commissario ad acta. Per il Tar, presieduto in camera di consiglio dao Roberta Vigotti, le varie motivazioni alla base del ricorso sono ritenute infondate e le deliberazioni adottate dal commissario risultano immuni dai vizi dedotto e conseguentemente non sussiste una illegittimità. Da qui la decisione di respingere il ricorso insieme alla condanna per i Comuni di Scurelle e Samone al pagamento delle spese del giudizio ovvero 3 mila euro, oltre a oneri di legge, a favore della Provincia, e altri 3mila a favore dei quattro Comuni controinteressati.
«Ho appreso e rispetto le decisioni del giudice, che lasciano però l'amaro in bocca. Stiamo valutando di proseguire e impugnare la sentenza - spiega il sindaco di Scurelle, Fulvio Ropelato - siamo tranquilli e abbiamo la coscienza a posto. Se abbiamo proposto questo modello organizzativo di gestione associata in sub-ambiti è perché prevede una organizzazione più snella e comporta un maggior risparmio rispetto a quella imposta dalla Provincia, insomma il modo migliore per avviare una gestione associata dei servizi. Infatti la stragrande maggioranza dei Comuni trentini, dove a differenza nostra c'è stato dialogo, ha seguito questa strada». (m.c.)