Folgaria, addio a «John» fu un grande innovatore 

Si è spento all’età di 94 anni: aprì per primo una discoteca in centro del paese Un lungo impegno alla Cassa rurale e per 25 anni fu in consiglio comunale


di Fabio Marzari


FOLGARIA . Durante nella tarda serata di martedì, all'ospedale Santa Maria del Carmine di Rovereto, si è spento Giovanni Schönsberg, da tutti conosciuto come "el John”. All'eta di 94 anni compiuti ha lasciato i suoi cari e la comunità di Folgaria un uomo che non è esagerato definire un pilastro dell'economia dell'altopiano, con lunghe incursioni nelle istituzioni comunali e del principale istituto di credito, la Cassa Rurale.

Moderno, pronto ad intercettare le novità del mercato turistico, gioviale e predisposto a diffondere simpatia. Ancora nel 1949 , assieme la moglie, ha avuto l'intuito di aprire nella centralissima via Emilio Colpi un bar, allora "bianco" per l'opposizione alla licenza da parte del Comune, che di lì a pochi anni , dopo la chiusura del "Checco", sarebbe esploso come luogo principe di ritrovo per paesani e villeggianti. Iniziò un'epoca di continui miglioramenti, sempre alla pari con le richieste di una clientela via via più esigente, accompagnato e stimolato dal figlio Alberto, fino ad aprire per primo una discoteca , il John Club", allora unica su tutto l'altopiano. Fino ai giorni nostri quando il locale arricchito dalla "Stua del John", è riuscito ad attrarre nella sua orbita l'interesse di pasticceri mondiali come Luigi Biasetto e cuochi stellati come Paolo Cappuccio.

Questa è la storia dell'azienda di famiglia, ma la vita di Giovanni è ricca di impegno pubblico, nella Cassa Rurale dove sedette come consigliere dagli anni 60 fino al 1984 quando divenne vicepresidente dell'avvocato Piergiorgio Tezzele, fino al 2004. Ancora più noto il suo impegno in Consiglio comunale, membro della giunta Valle dall'inizio anni 60 fino al 1974, anno in cui Alberto Rella vinse le elezioni costringendolo in minoranza. Ma decise di tornavi nel 1990 in una giunta di coalizione del l’allora sindaco Remo Cappelletti con una lista di operatori economici assieme al direttore dell'Associazione Commercianti, Diego Filz. Questo fu il suo ultimo impegno pubblico, ripartito a 67 anni. Ricopriva la carica di assessore al turismo e difronte alle lungaggini burocratiche, già allora pesanti nell'azione amministrativa, famosa era la sua frase: “Se una cosa è buona si deve poterla fare".

Poco conosciuta è l'occasione che gli appuntò il diminutivo di John: «Subito dopo la guerra gli americani rimasero accampati sui prati di Costa, noi giovani la sera facevamo combriccola con loro, i quali tradussero il nome di Giovanni in quello a loro più congeniale di "John”, che da allora mi rimase incollato in modo indelebile».

È certo che l'altopiano ha perso un pioniere coraggioso mosso da una grande voglia di essere sempre al passo con i tempi, spinto da una incrollabile fiducia nelle potenzialità di Folgaria e di tutto l'altopiano. Le esequie avranno luogo presso la parrocchiale di San Lorenzo in Folgaria, domani alle ore 14.

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