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Zalone va fortissimo: cinema Roma esaurito da tre giorni

Trento, “Quo Vado” piace, ma è soprattutto il comico e attore ad attirare il pubblico, in cerca di risate e spensieratezza



TRENTO. La carica dei 1600, ovvero la capienza massima del Cinema Roma che è andata tutta esaurita in tre giorni di programmazione: «La partenza è stata lenta – sottolinea Massimo Lazzeri – tanto che avevamo pensato che “Quo Vado” potesse essere penalizzato dalla contestualità di altri titoli importanti in programmazione; poi invece è uscito alla grande e da tre giorni tutti gli spettacoli sono esauriti. Anche ieri sia per quello delle 17,30 che per quello successivo delle 19,30 non c'erano più posti disponibili e la coda alla cassa era solo per prenotare l'ultimo spettacolo, oppure per acquistare il biglietto per altri cinema del circuito.»

“Quo Vado” campione d'incassi per merito o per la contestuale programmazione su tutto il territorio nazionale? Semplice film comico, oppure un messaggio antigovernativo che parla del fallimento dell'unificazione delle Provincie, del valore del posto fisso ed in certi passi sbeffeggia pure il capo del governo? Ovvero siamo di fronte al trionfo dell'antipolitica? Per il signor Bortolotti, questo è il primo film che vede di Checco Zalone, conosciuto finora solo tramite Zelig: «Il personaggio mi piaceva, ma finora non avevo avuto occasione di vedere un suo film. Mi è piaciuto abbastanza, direi che lo considero più curioso. Il messaggio politico? Beh, il lavoro fisso lo hanno fatto diventare ormai un sogno, quando generazioni sono cresciute con questo obiettivo massimo che rappresentava la sicurezza, la stabilità, la certezza di una vita tranquilla. Oggi tutto è cambiato.»

Per Celestina e Nerina è stato solo un bel film comico, in parte dissacrante, che ti fa trascorrere un paio d'ore di serenità e divertimento: «Il posto fisso è un sogno ed allora è giusto ironizzare sulle abitudini di noi italiani. Zalone ci è riuscito bene ed il risultato è davvero ottimo». Per Alberto Bonomi è un film che si può leggere in modi diversi: «Potremmo anche vederlo come una spinta per cercare situazioni lavorative alternative al posto fisso. Spesso i comici intercettano i cambiamenti sociali che sono una caratteristica dei nostri giorni, ma lo hanno fatto anche in passato. Più che un messaggio politico ci vedrei un messaggio sociale. E poi la figura del politico italiano non può che essere un ottimo spunto per fare comicità.»

Quello che è certo è che la gente non è venuta al cinema per vedere un film comico in senso assoluto, ma per vedere Checco Zalone: «Li ho visti tutti», dice Alberto. «Sono solo curioso di vedere se anche questo è divertente come tutti gli altri. Per me il biglietto lo fa vendere Zalone a prescindere e poi la sua comicità direi che non è mai stata leggera, ma ha sempre fatto riflettere.»

Per evitare la ressa, la direzione ha aperto le uscite di sicurezza per far defluire il pubblico e poi a sala mezza vuota, ha iniziato a far entrare i nuovi spettatori. Una capiente confezione di pop corn, talvolta accompagnati da una bibita e poi via verso il divertimento: almeno questo in un'epoca di incertezze, è garantito.

(d.p.)













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