«Vogliamo subito i dati delle infiltrazioni mafiose»

Le opposizioni chiedono una riunione urgente e criticano Transcrime Dellai: «Nessun problema, ma i numeri sono già pubblici. Il tessuto è sano»


di Robert Tosin


TRENTO. Fuori subito lo studio di Trasncrime sulla malavita organizzata in Trentino, hanno tuonato ieri le opposizione che hanno richiesto una conferenza d’informazione urgente. E a distanza di un paio d’ore il presidente Dellai ha trovato una data buona (il 2 di maggio alle 15 in sala Belli) per presentare assieme al professor Ernesto Savona lo studio scientifico che rientra nel progetto Metric. «Se però - precisa il presidente - i consiglieri si aspettano numeri, dati, cifre tenute, chissà perché, segrete, resteranno molto delusi».

Ieri le minoranze compatte hanno attaccato duro: il documento “Profili di sicurezza 2011” consegnato nei giorni scorsi non è stato considerato esauriente. Anzi, secondo Franca Penasa quello studio non è altro che un copia e incolla di dati pubblici, mentre un altro dossier sarebbe stato secretato. L’idea dell’opposizione è che ilc onsiglio dovrebbe essere maggiormente informato e aggiornato sui rischi di penetrazione della criminalità organizzata sul territorio provinciale «vista - s’è detto - l’ormai fitta serie di allarmanti segnali della marcia di avvicinamento delle grandi organizzazioni malavitose verso la ricca economia del Trentino. Non possiamo accontentarci del fatto che dal 2003 la giunta provinciale affidi raffiche di costosi incarichi e consulenze a Transcrime, senza verificarne l’effettiva spendibilità. Si sappia che lo studio appena completato è costato 459.467 euro al solo bilancio 2011».

Pronta la risposta di Dellai, abbastanza contrariato dal fatto che alcuni consiglieri «vogliano fare polemica pur a fronte di una situazione dove i segnali di penetrazione malavitosa connessa ad attività economiche sono assolutamente rari e di portata minima». Per questo, dice di aver considerato pleonastico illustrare il documento redatto nell’ambito del progetto Metric. «Non è compito di un’amministrazione raccogliere dati e prove e fare indagini. Per questo ci sono le autorità preposte che, annualmente, rendono pubblici i dati della criminalità. E noi su quelli ci basiamo. Però abbiamo voluto andare oltre e abbiamo chiesto uno studio puramnete metodologico che ci suggerisca i giusti indicatori per prevenire ancora di più possibili tentativi di infiltrazione. Insomma, se sappiamo dove guardare sarà più facile garantire un tessuto sociale ed economico sano. La situazione in Trentino è assolutamente positiva, anche nella percezione dei cittadini, e il caso di Rovereto, paradossalmente, dimostra che le barriere contro questo fenomeno sono alte. Questo ovviamente non ci esime dal tenere la guardia alta e su questo fronte ci siamo mossi da tempo, posto che la preoccupazione è più che giusta. Ma mi pare davvero assurdo tessere una polemica politica su una situazione positiva e pure sul fatto che abbiamo fatto qualche cosa in più per avere a disposizione un quadro conoscitivo maggiore».

La richiesta di una conferenza d’informazione urgente è stata firmata da tutti i quattro capigruppo d’opposizione: Alssandro Savoi (Lega), Claudio Eccher (Civica), Walter Viola (Pdl) e Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino). Quest’ultimo ha escluso che si tratti di una battaglia politica: «Stiamo facendo anche un atto culturale - ha detto - per diffondere consapevolezza».

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