Violata la cassaforte «hi-tech»

«Ladri fantasma» al Poli di Caldonazzo. Tre ore di lavoro e nessuna traccia


di Luca Marognoli


TRENTO. Una cassaforte hi-tech che sembrava inviolabile perforata come se fosse di burro. Segni di effrazione minimi, quasi che ad entrare negli uffici fosse stato un fantasma. Un lavoro di scasso durato più di tre ore senza che nessuno si accorgesse di nulla. Unica certezza: la sparizione di alcune decine di migliaia di euro, anche se l’ammontare esatto deve essere ancora ricostruito.

Ha tutti i contorni di un giallo ben scritto il furto messo a segno l’altra notte al supermercato Poli di via Roma, a Caldonazzo. Mauro Poli, titolare del gruppo che conta 65 punti vendita, sta seguendo da vicino le indagini, condotte dai carabinieri. «I danni? Tanti, hanno devastato l'ufficio», sospira.

Per aprire la cassaforte i ladri devono avere usato una mola a disco, ma munita di diversi dischi visti i sistemi di sicurezza di cui è dotata. «Gli investigatori stanno cercando di capire le modalità di apertura», afferma Poli. «É stato sicuramente un intervento atipico perché queste casseforti hanno una serie di protezioni che non dovrebbero permettere di poterle aprile se non con attrezzi speciali e impiegando molto tempo. La dinamica non è chiara: abbiamo consegnato i filmati ai carabinieri, ma non so dire se abbiamo registrato la presenza dei ladri». Veri e propri “specialisti del buco”: «Gente estremamente abile e competente», commenta il titolare del gruppo trentino della grande distribuzione. «Le pareti presentano strati di materiali diversi, cementizi e fibrosi, e una sola lama non riuscirebbe a tagliarli tutti. Lo spessore, inoltre, sarà di almeno 20 centimetri. Un colpo che ha lasciato sorpresi anche gli esperti».

I ladri sono riusciti a praticare un foro. «Un lavoro di molte ore: si stima 3 e mezzo. La cassaforte ha un sistema che rileva ogni tipo di evento cui è sottoposta : ci dirà lei cosa è avvenuto, anche se troppo tardi».

Il furto è stato scoperto soltanto ieri mattina, al momento dell’apertura. «Se ne è accorto il responsabile. Non si notano grandi segni di effrazione: sicuramente hanno aperto qualche varco, ma non hanno usato chiavi». Il punto vendita è rimasto aperto regolarmente: «Abbiamo chiamato i carabinieri e attivato i tecnici per ripristinare casse e impianti di allarme», dice Poli. Il quale fornisce un altro particolare, che rende il giallo ancora più misterioso. «L’anno scorso abbiamo subito due furti e due tentativi di furto. Questo è il primo del 2013. Ma è anche il primo di questo tipo: solitamente facevano scoppiare le casseforti con il gas, ma ora sono state dotate di sistemi che non permettono la saturazione». Più sicure, ma non abbastanza.

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