Vaccinazioni, genitori impreparati 

Sanità. Lo studio dell’Azienda sanitaria condotto l’estate scorsa nei centri commerciali: «Il 30 per cento non ha una conoscenza sufficiente» E da Roma tiepida apertura sull’ammissione dei non vaccinati nelle scuole. Il ministro Speranza: «Stiamo verificando i dati con il Miur»


Andrea Selva


Trento. Vaccinazioni, queste sconosciute. sul tema i trentini ne sanno piuttosto poco. ne è convinta l’azienda sanitaria che l’estate scorsa - tra il 27 giugno e il 5 luglio - ha raccolto 567 questionari anonimi, compilati su base volontaria, tra i frequentatori dei centri commerciali bren center di trento, millennium di rovereto e blue garden di riva del garda. i risultati? il 30 per cento degli intervistati - sostengono i medici dell’azienda sanitaria che hanno effettuato l’indagine - non ha un livello di conoscenza sufficiente sui vaccini. solo il 14% degli intervistati (all’interno di un campione composto per lo più da persone di sesso femminile) conosceva l’esistenza del sito nazionale “vaccinarsi”, sulla cui esperienza nei giorni scorsi è stato inaugurato anche il portale provinciale. il 50 per cento delle persone ha dichiarato di cercare informazioni su internet mentre secondo i responsabili dell’indagine il 18% del campione è “esitante” di fronte alla prospettiva delle vaccinazioni. è anche sulla base di questi dati che il dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria, guidato dal direttore antonio ferro, ha predisposto il sito provinciale “vaccinarsintrentino.org” in cui è consultabile anche una sezione anti-bufale.

La sezione anti-bufale

Tra i vari contenuti ci sono le “risposte alle principali obiezioni sui vaccini”,con particolari approfondimenti sul rapporto tra vaccinazioni e autismo (le autorità sanitarie escludono un legame causale), sul fatto che i bambini non indeboliscono il sistema immunitario dei bambini, sull’esclusione di relazioni tra i vaccini e la morte in culla. Ma c’è anche una sezione sulle cosiddette leggende metropolitane che - in tema di vaccini - collegano l’obbligo con un presunto favore dello Stato all’industria farmaceutica. Sul sito dell’Azienda sanitaria di Trento è presente infine anche una sezione sulle “verità” in tema di vaccini, che comincia così: «L’attuale riduzione delle coperture vaccinali ha provocato la recrudescenza di alcune malattie come il morbillo e potrebbe portare al ritorno di altre patologie ormai assenti dal nostro paese, ma non ancora debellate dal resto del mondo, come la poliomelite o la difterite».

La soglia trentina

L’obbligo vaccinale stabilito dal decreto Lorenzin ha comunque portato tutte le coperture vaccinali (ora anche quella contro il morbillo) sopra la soglia di sicurezza del 95%, almeno per quanto riguarda le ultime generazioni di bambini, chiamati alla vaccinazione dopo l’entrata in vigore dell’obbligo. Una situazione che ha portato l’assessora Stefania Segnana a chiedere a Roma un “obbligo flessibile” che consenta alle famiglie di mandare i figli alle scuole per l’infanzia (nidi e materne) anche se non sono stati sottoposti alle vaccinazioni obbligatorie. Per quanto riguarda le scuole successive la legge non prevede l’esclusione. L’assessora anche nei giorni scorsi - dopo il cambio di governo e di maggioranza in Parlamento - ha ribadito la propria posizione, annunciando la richiesta di un appuntamento al neo ministro Roberto Speranza (Pd) a cui ha intenzione di sottoporre nuovamente la richiesta trentina, con l’obiettivo di consentire la frequenza scolastica anche ai non vaccinati.

Una «Speranza» per Segnana

Sul tema il ministro, senza annunciare la propria posizione, ha comunque lasciato aperto uno spiraglio: «Va fatto ogni sforzo per non mettere in contraddizione due diritti irrinunciabili, quello alla salute e all’istruzione» ha detto intervistato da Il Fatto Quotidiano, dopo che già il vice ministro Pierpaolo Sileri aveva confermato l’impegno sul disegno di legge sull’obbligo flessibile. Il ministro Speranza ha annunciato una verifica con il ministero dell’istruzione in merito alle ricadute reali sulla frequenza scolastica dell’obbligo vaccinale.













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