Usa i permessi gratuiti, vigile nei guai
Firma illeggibile e matricole di colleghi per parcheggiare sotto casa senza pagare. Indagini anche contro la compagna
TRENTO. Parcheggiava sotto casa e invece di pagare un abbonamento o la sosta, usava i permessi gratuiti per la sosta. Firmandoli - in maniera illeggibile - e dando come matricola quella dei colleghi. Sì perché lui è un giovane agente della polizia locale che ora si trova nei guai denunciato per peculato e falsità materiale commessa da pubblico ufficiale in certificati o autorizzazioni amministrative. E nei guai anche la sua compagna che avrebbe a sua volta utilizzato i permessi per la sosta. La procura, ricevuta la denuncia, ha fatto tutte le verifiche del caso e ora si è arrivati all’avviso di conclusione indagini.
Si tratta, come sempre di accusa che devono essere dimostrate, ma i fatti che sono stati raccolti sono diversi e per un periodo temporale abbastanza lungo, ossia quasi un anno fino all’agosto scorso. Quasi 12 mesi nei quali i due non avrebbero mai pagato per lasciare la macchina parcheggiata sotto casa con un danno - e da qui l’accusa di peculato - per le casse dell’amministrazione comunale che è stato quantificato in circa 400 euro.
Il vigile forse ha agito con leggerezza, non rendendosi conto che si stava mettendo in una situazione assai scomoda. A fianco del procedimento penale, infatti, ne è stato aperto anche uno disciplinare e se il primo finisse male, per l’agente della polizia locale si potrebbero aprire le porte del licenziamento.
Ma cosa sarebbe successo? L’agente avrebbe utilizzato in maniera un po’ libera i permessi provvisoria per la sosta gratuita che i vigili hanno per ragioni di servizio. Sono quelli che vengono anche dati agli automobilisti per particolari esigenze. Permessi che vengono firmati dall’agente che li rilascia che deve indicare anche il proprio numero di matricola. Procedure per riuscire ad individuare chi li rilascia. E lo sapeva anche l’agente che ora si trova nei guai. Tanto che - ma queste sono sempre le accuse che vengono mosse per difendersi dalle quali l’uomo ha nominato come avvocato Adolfo de Bertolini - sui permessi che avrebbe usato, avrebbe apposto delle firme illeggibili e come numero di matricola avrebbe messo quello di due colleghi, ignari di quanto stava accadendo.
I permessi contraffatti l’uomo li avrebbe dati anche alla sua compagna che probabilmente era all’oscuro del fatto che non avrebbe potuto utilizzarli. La segnalazione alla procura è arrivata da delle persone che avevano notato la macchina parcheggiata comodamente vicino alla porta di casa e spesso con questi permessi di sosta gratuiti. Una cosa che sembrava poco comprensibili e che è diventata oggetto della segnalazione e che ha dato l’avvio alle indagini.
Come si è detto ora si è all’avviso di conclusione indagini e ora l’uomo e la sua compagna (per lei l’accusa è uso di atto falso) potranno difendersi.
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