Un diritto invecchiare a casa?  Le grandi sfide: mobilità e cure 

Il convegno. Nel 2065 in Trentino gli anziani saranno il 30% della popolazione e cresce il numero di chi ha limitazioni funzionali. Spi Cgil e Auser: «Investire sull’assistenza domiciliare»


Valentina Leone


Trento. I dati e le previsioni sui prossimi 40 anni parlano chiaro: la popolazione trentina avrà una quota sempre più consistente di over 65, che nel 2065 supereranno il 30% del totale. Non solo: sta crescendo, e probabilmente crescerà ancora, il numero di anziani con limitazioni funzionali (+4,7%), a fronte invece di un calo delle indennità di accompagnamento riconosciute (-8,8%). Se il dato sull’invecchiamento appare incontrovertibile, si può però ancora intervenire sull’offerta dei servizi e sul miglioramento delle condizioni di vita: questo è stato il tema del convegno tenutosi ieri al Muse e organizzato da Spi - Cgil e Auser, dal titolo “Il diritto di invecchiare a casa propria”.

Il sindacato dei pensionati e l’associazione che si occupa di anziani hanno promosso una ricerca nazionale che inquadra i problemi e le prospettive legate alla domiciliarità, ossia il poter trascorrere la vecchiaia a casa propria: una scelta che oggi non è sempre possibile e che con il trend demografico in atto potrebbe diventare sempre più problematica, ma che da molte persone è vissuta quasi come un diritto irrinunciabile.

«In Trentino la speranza di vita è la più elevata del paese, ma c’è una bassa natalità e già oggi vediamo che le liste di attesa per le strutture sono sempre più lunghe, col risultato che gli anziani con bisogni più importanti oggi sono quasi sempre a carico delle famiglie», ha detto Ruggero Purin, segretario dello Spi. «Sono due i fronti su cui agire: prevenzione per poter contenere il numero di anziani con limitazioni funzionali, e investimento sulla domicialiarità, puntando anche su telemedicina e telesoccorso, perché stare in casa propria fa bene alla persona. Certo non sono cose a costo zero: servono risorse, va fatto uno sforzo aggiuntivo a sostegno delle persone più fragili e alle famiglie, anche perché le previsioni ci dicono che sarà sempre più difficile assicurare il rinnovo dei caregiver nei nuclei».

Uno dei temi legato all’invecchiamento riguarda la mobilità, e su questo è intervenuto il vicepresidente dell’Auser Edoardo Benuzzi, che ha spiegato come in un anno l’ente ha garantito circa 100.000 chilometri per l’accompagnamento a livello locale, «che non è mero trasporto ma empatia e solidarietà. Il diritto alla mobilità è fondamentale per poter stare a casa propria, e c’è un problema sia dentro le mura domestiche, pensiamo alle case senza ascensore o con barriere architettoniche, ma anche fuori. Alcune migliaia di anziani non hanno questo diritto a meno che non ci sia un supporto. La giunta Fugatti ha offerto l’abbonamento gratis ai bus agli over 70, ma molte persone che seguiamo da sole non riuscirebbero ad arrivare alla fermata più vicina». Il segretario della Cgil Andrea Grosselli ha sollecitato la giunta provinciale sulla riorganizzazione dei servizi prevista da una legge del 2017: «Non vorremmo che la sperimentazione dello Spazio Argento si rivelasse una scatola vuota dove allocare la governance di un nuovo soggetto».













Scuola & Ricerca

In primo piano