«Troppi lussi, il Trentino tiri la cinghia»
Parla Gianantonio Stella: «Autonomia integrale? Meglio di no»
TRENTO. Gian Antonio Stella, ovvero il «gran censore» degli sprechi italici. «Attacchi», «complotti», «aggressioni», urlano a gran voce dal Palazzo dell'Autonomia, presa di mira dalla stampa nazionale che la taccia come «spendacciona» mentre nel resto d'Italia si tira la cinghia. Ma lui, Stella, a passare per quello che spara nel mucchio non ci sta e in questa intervista spiega che cosa va e cosa non va nella gestione della specialità trentina.
Stella, al di là dei freddi numeri, che lei fornisce per documentare le sue denunce, che cosa dovrebbe fare il Trentino Alto Adige per rendersi più simpatico ai suoi occhi di "censore" degli sprechi?
«Diciamo innanzitutto che qui non c'è una questione di simpatia o antipatia. Il fatto è che Trentino e Alto Adige devono spendere un po' di meno in alcune cose che in altre parti del mondo non esistono. Se infatti io mi congratulo con voi per il fatto che spendete più di tutti per la cultura e per la scuola, non capisco davvero che senso ha pagare i componenti delle circoscrizioni».
Svolgono un lavoro al servizio della popolazione, hanno responsabilità: perché no?
«Siete stati voi stessi a precisarlo per primi. Basta leggersi la norma, su internet, che istituisce le vostre circoscrizioni: in origine dovevano essere gratuite. Se le ritieni tali come forma di partecipazione e coinvolgimento nel processo democratico non serve prevedere una rendita. Cosa direbbero trentini e altoatesini se a Canicattì, che è grande come Rovereto, presidenti e membri delle assemblee delle circoscrizioni venissero retribuiti?».
Penso che direbbero che ogni autonomia si gestisce i soldi come crede: è il principio dell'autogoverno...
«Ma voi sapete benissimo che l'Italia non è più in grado di far fronte alle spese delle autonomie speciali spendaccione, siano esse del Trentino Alto Adige come della Sicilia».
Bene, ma con un pizzico di presunzione possiamo dire che la Sicilia non spende i soldi come noi, o no?
«Infatti io ho sempre fatto distinzioni, criticando mille volte la gestione dell'autonomia siciliana, molto più di quanto abbia fatto con il Trentino Alto Adige. Avrò fatto almeno 200 articoli sugli sprechi in Sicilia. Basta con questo vittimismo campanilistico».
Però ammettiamolo, Stella: di fronte ai tanti sprechi che pur ci sono anche da noi, prendersela proprio con le Circoscrizioni, tra i pochi enti vicini al cittadino e che non costano quasi nulla, non è stato uno sbaglio di bersaglio?
«E il resto d'Italia? Ma voi davvero pensate che tutta Italia potrebbe permettersi il lusso di avere delle Circoscrizioni retribuite in ogni città della grandezza di Rovereto o Trento? Domando. Non ci si può sempre difendere dicendo che "i soldi sono nostri e li spendiamo come ci pare"».
E' uno dei principi cardine di un'autonomia responsabile...
«Eh no. Se qualcuno spende i soldi in modo scellerato io come giornalista ho il diritto di non risparmiare critiche, anche aspre».
Se questo è il giudizio sulle Circoscrizioni non immagino nemmeno che cosa pensi delle Comunità di valle: me lo dice?
«Le rispondo con un esempio. In Valsabbia, in provincia di Brescia, hanno unito tutti i servizi che era possibile unire ritrovandosi con 1 dipendente comunale ogni 538 abitanti mentre il record mondiale è in Sicilia, a Comitini, dove c'è un impiegato comunale ogni 14 abitanti. Questa scelta della Valsabbia è molto interessante e credo che anche il Trentino, che non è lontano, potrebbe trarne esempio. Le comunità di Valle servono a questo? Discutiamone. Ma certo cinque livelli di ente locale sono un'esagerazione. Ed è per questo che chiedo provocatoriamente: c'è qualche comune trentino che ha 1 dipendente comunale ogni 538 abitanti?».
Penso di no: ma la nostra è una realtà territoriale che - storicamente - è composta da tanti campanili che rappresentano identità culturali molto diverse tra loro.
«Bene, ma io provengo dall'altopiano dei Sette Comuni che gode di una millenaria storia di autonomia. So benissimo che i Comuni contano, che conservano tradizioni che sono sottopelle della gente e non mi sogno di irridere al fatto che qualcuno voglia mantenere i comuni di pochi abitanti. Ma anche in Valsabbia hanno comuni piccoli eppure si sono messi insieme. Per risparmiare, non per distribuire gettoni. Per questo rivolgo un'altra domanda: succede lo stesso in Trentino? Oppure da voi si è usato anche il fatto di avere questa larga autonomia per avere un numero di dipendenti pubblici o pagati dal pubblico più alto che altrove?».
E' una delle accuse che più spesso vengono rivolte a Dellai, dalla Lega in particolare...
«Siccome io ho un'ottima opinione della gestione dei soldi pubblici in Trenitno Alto Adige chiedo: è possibile mettere in discussione qualcosa? Io ho un'ottima opinione anche del cristianesimo, ma non per questo accetto anche il conto di Ciancimino allo Ior».
Ha mai avuto delle reazioni così forti quando si è occupato delle altre Regioni?
«Sì, eccome. Insulti di ogni tipo. Ho una ricca collezione di gente che si lamenta. Sorridi del fatto che in Sardegna vogliano rivedere un trattato del 1848, eh no, tocchi l'autonomia sarda e quelli saltano su che guai, non si fa. Ridicolizzi il fatto che i deputati della Regione Sicilia si trattino meglio dei senatori: apriti cielo! Lesa maestà. Poni il problema che a Crocetta del Montello in Veneto ci sono troppe aree industriali? Eccolo lì, che critica il modello di sviluppo. E' ridicolo. Io non ho mai attaccato la vostra autonomia, ho solo detto che ci sono dei piccoli lussi eccessivi, tanto più in un momento come questo».
E sugli stipendi? Durwalder se l'è presa parecchio perché lei gli ha fatto le pulci allo stipendio...
«Ma lui replica con tesi assurde. Dice che rispetto al direttore della Cassa di Risparmio guadagna un terzo ma ha molte più responsabilità. E allora Obama cosa dovrebbe dire visto che l'uomo più pagato del pianeta guadagna 4 miliardi di euro? In base a questo paragone pure lui dovrebbe guadagnare quella cifra».
Sì, ma Durnwalder risponde che lui non ha lo staff di Obama e molte cose se le deve fare da solo...
«E' una battuta».
Mica tanto...
«Durnwalder è troppo intelligente per credere davvero in questa stupidaggine. Se permette, Durnwalder ha anche un carico di responsabilità diverso: un conto è occuparsi degli asili in val Pusteria e un conto della guerra in Iraq».
Lui si deve occupare degli Schützen...
«Appunto».
Ma non è che la sua è tutta invidia veneta?
«Ma è ridicolo. Non sarà che Stella parla della caserma di Foggia svenduta per una pipa di tabacco perché non gli piacciono i terroni? Non è che racconta del consiglio regionale del Lazio perchè non gli piacciono i romani? Ma cosa credono, che dietro un articolo ci sia sempre un complotto? Quando tu pensi che tutt'intorno stiano ordendo dei complotti poi non riesci a vedere i problemi veri».
Il Trentino Alto Adige è stata la prima Regione in Italia a tagliare i vitalizi: perché questo non viene mai ricordato?
«Io le riconosco tutte, le cose buone. Tutte. Ma non è che quando si scrive di Trentino e Alto Adige bisogna fare come con i decreti legge: visto che, visto che, visto che... e poi scrivere il resto. E' come se quando uno critica lo Ior o la pedofilia di tanti preti dovesse partire dicendo: premesso che Gesù Cristo è morto per noi e che la Chiesa è nostra la casa comune amatissima...».
Trentino e Alto Adige puntano ora all'autonomia integrale: lei che ne pensa?
«Questa materia è dinamite, soprattutto in una situazione difficile come la nostra. Quando uno parla di autonomia integrale poi si finisce per parlare di distacco dall'Italia. E quindi io lascerei perdere».
Verrebbe a vivere in Trentino Alto Adige?
«Come no? È bellissimo. E io sono quasi un compaesano. Quasi».