Trento: la truffa del Bimby a prezzo stracciato

Diverse trentine sono cadute nell'inganno della «Regina» di internet che vendeva il noto elettrodomestico tuttofare per la cucina



TRENTO. «Lui» è l'oggetto del desiderio di molte donne (e non solo) per la loro cucina. Ha un sacco di pregi ma anche un difetto: il costo che può toccare i mille euro. Si tratta del Bimby, il mitico robot da cucina. Visto il costo elevato, quando se lo sono visto offrire a meno di 300 euro, non hanno saputo resistere. Solo che dietro a quella offerta c'era la «Regina» (così è stata soprannominata) delle truffe. E le cuoche trentine si sono trovate non solo senza Bimby ma anche con 300 euro in meno.
A credere alla super offerta che era apparsa sul noto sito di aste on line Ebay non solo lacune trentine. La donna autrice del raggiro (e che è in testa alla black list dei maggiori truffatori ricercati dalla polizia postale e soprannominata «la Regina», per la sua abilità nel gabbare gli utenti del web), infatti, ha mietuto vittime un po' in tutta Italia tanto che l'indagine che ha riguardato anche la nostra provincia era partita da Biella con la denuncia di una quarantenne. La signora ha raccontato ai poliziotti di aver trovato un'offerta particolarmente vantaggiosa per il «Bimby TM31». Come detto il costo di questo robot multifunzionale varia di solito dai 600 ai mille euro ma l'offerta su Ebay parlava di soli 298 euro più 25 euro per le spese di spedizione. Attratta dall'offerta che appariva straordinaria (e che forse per questo avrebbe dovuto far alzare le antenne), la malcapitata ha concordato l'acquisto versando la somma pattuita sulla postpay del venditore. Malgrado questo versamento, del «Bimby». La Postale di Biella ha avviato le indagini per risalire all'autore del raggiro scoprendo che non si trattava di uno dei tanti truffatori improvvisati ma di una vera e propria professionista del mestiere, P.P., 49 anni di Napoli, detta «la Regina» per la sua abilità nelle truffe. Le vendite riguardavano oggetti diversi: dai gioielli agli elettrodomestici fino all'antiquariato.
Oggetti che avevano un minimo comun denominatore: non arrivavano mai a destinazione nonostante l'invio di denaro da parte degli acquirenti. A tutt'oggi risultano essere oltre un centinaio le persone raggirate in questo modo dall'abile truffatrice napoletana per un guadagno complessivo stimabile in decine di migliaia di euro.
A suo carico vi sono ben 6 pagine di segnalazioni nella banca dati della Polizia ed è lunghissima la lista delle province di residenza delle vittime: oltre a quelle di Trento, sono caduti nella sua rete anche persone di Verona, Napoli, Firenze, Bologna, Nuoro, Caserta, Bergamo, Catania, Asti, Piacenza, Cuneo, Pistoia, Milano, Palermo, Ferrara, Roma, Brescia, Foggia, Ancona, Torino, Modena, Cremona, Catania, Vicenza, Potenza, Venezia, Verbania, Grosseto, Pordenone, Lecce, Bolzano, Udine, Reggio Emilia, Prato, Ragusa, Forlì ed ora anche Biella. Nel 2007 ha trascorso anche qualche mese in carcere dopo che la polizia postale di Prato l'aveva arrestata mentre si apprestava a riscuotere un vaglia frutto dell'ennesima truffa: un pagamento inviato da un ennesimo ebayer per un articolo di antiquariato che non avrebbe mai ricevuto.
Ecco qualche dritta per evitare di trovarsi gabbati acquistando on line. È consigliabile acquistare la merce da utenti con un buon feedback, facendo attenzione che siano utenti attivi sul sito di annunci da molto tempo. Un altro requisito utile è quello della residenza nella propria città, in modo da poter toccare con mano ciò che si compera. Inoltre è bene evitare i forum liberi e il rischio della truffa è, invece, molto basso se si acquista da un negozio online.

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