Trento, i rifiuti finiscono sotto chiave

I bidoni sono alla mercè di tutti e aumenta la richiesta di 'protezione'. Il porta a porta è arrivato a San Giuseppe. Nella Ztl verranno installati sistemi interrati


Luca Marognoli


TRENTO. Quelli di Nimby hanno coniato lo slogan "Non nel mio giardino". Come a dire: i rifiuti teneteveli voi. Ma il ragionamento vale anche nei condomini, dove invece dei giardini ci sono i bidoni, singoli o collettivi, per i diversi materiali. E aumentano, soprattutto in centro, i cittadini che dicono: "Non nel mio bidone". Chiedendo di pagare di più per poter mettere i rifiuti sotto chiave.

Lo conferma l'assessore all'ambiente Michelangelo Marchesi: «La chiave è un accessorio che viene dato a richiesta ai condòmini o ai singoli, nella dotazione individuale. Ce ne sono parecchi in giro: molti l'hanno richiesta perché il bidone è posizionato in luoghi dove hanno accesso anche altri, per evitare che estranei buttino dentro impropriamente rifiuti».

Il costo va dai 30 ai 100 euro e varia in base alle dimensioni del bidone. C'è un sovrapprezzo se si introduce il meccanismo in un secondo tempo, il che richiede una modifica tecnica. Un'ulteriore tariffa è prevista per le chiavi richieste oltre le 5 unità.
Secondo Dolomiti Energia, non è però una delle soluzioni più comode: le chiavi si possono smarrire e il meccanismo necessita di manutenzione. Vi ricorre soprattutto chi è costretto da motivi logistici o da problemi di vicinato, come chi trova nel suo bidone gli appendini del negozio sotto casa.

L'ingegner Silvio Fedrizzi, responsabile del settore rifiuti del Comune, aggiunge un particolare: «A volte c'è la percezione che il contenitore sia in una posizione di rischio, anche se di fatto non lo è. Noi consigliamo di partire senza chiavi, salvo in casi particolari, quando i contenitori sono posti per strada. La domanda è aumentata avvicinandoci al centro, rispetto alla collina dove i singoli si regolano da soli facendo retrocedere il contenitore, ma rimane comunque molto superiore il numero di quelli senza». Sono infatti 800 i punti di dislocazione dei bidoni dotati di chiavi su un totale di 56.400.

Bisogna distinguere tra diverse utenze: sono "singole" quelle in edifici fino a 4 famiglie (ciascuna dispone di mastelli di 40 litri per la carta e per il vetro, di 20 per l'organico, e di contenitori da 120 litri per il residuo), mentre dalle 5 in su abbiamo utenze condominiali, dotate di batterie di contenitori comuni (dai 120 litri fino ai 770 e, nel caso del vetro, le campane).

Un lungo cammino, quello del porta a porta. Si è partiti nel dicembre 2008 a Povo, per passare in primavera 2009 a Villazzano, Sopramonte e Sardagna, a giugno all'Argentario, in ottobre a Ravina-Romagnano, a novembre a Mattarello, nel gennaio 2010 a Piedicastello e centro esclusa la Ztl, a maggio all'Oltrefersina. Ora tocca a San Giuseppe, dove il lavoro si concluderà per il 20 settembre. «Alla Ztl si passerà subito dopo, ma serviranno tempi più lunghi per installare i sistemi interrati: quello a isola come in piazza Battisti (unico punto di conferimento e piattaforma mobile), o a campana interrata come in via San Marco (ciascuna con una propria bocca di raccolta), in via San Marco». Il Comune farà una scelta zona per zona, sentite le associazioni di categoria.

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