Trento, blitz anarchico a Sociologia: dai filmati un aiuto alle indagini

La scarcerazione immediata di Luca Dolce, il ragazzo arrestato la sera stessa, e la condanna a sei mesi ha fatto storcere il naso. Il procuratore Dragone: "Ho avallato la richiesta di un anno"



TRENTO. Indagini ancora in corso per definire esattamente quali sono le responsabilità del blitz anarchico a Sociologia di giovedì sera. In questa attività un ruolo importante è rivestito dal filmato dell'incontro. La scarcerazione immediata di Luca Dolce, il ragazzo arrestato la sera stessa, e la condanna a sei mesi ha fatto storcere il naso non ha poche persone. «Non voglio assolutamente criticare la sentenza - commenta il procuratore capo Stefano Dragone - ma capisco il disappunto di qualcuno. Io personalmente ho avvallato la richiesta del pubblico ministero che era di un anno». Intanto, come detto, proseguono gli accertamenti da parte dei carabinieri. Accertamenti che sono volti a chiarire ogni aspetto di quando accaduto giovedì sera nell'aula Kessler di Sociologia che ospitava un incontro sulle missioni di pace, e in particolare il ruolo dei carabinieri in queste situazioni. E saranno utilizzati certamente i filmati. Durante la conferenza, infatti, erano attive delle telecamere che trasmettevano l'evento in streaming e hanno ripreso ogni istante dell'incursione. Le immagini registrate sono ora al vaglio degli inquirenti e anche se anche gli altri componenti del commando avevano il volto coperto è assai probabile che vengano identificati. Carabinieri e Procura stanno anche valutando il ruolo di una ragazza, anch'ella filmata, che sarebbe entrata nell'aula Kessler e avrebbe fatto una telefonata pochi istanti prima del blitz, forse per avvisare i «complici, con tutta probabilità già nascosti all'interno della facoltà e in attesa solo del via libera. Il rettore Davide Bassi ha annunciato che l'università si costituirà parte civile nel processo. Ed è probabile che arriveranno nei prossimi giorni anche le querele da parte delle persone coinvolte.

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