Trentino, rallenta la fiducia delle imprese

L’indagine sulla congiuntura della Fondazione Nord Est: cresce la quota di chi prevede di ridurre gli investimenti



TRENTO. In Trentino Alto Adige, come nel resto del Nord Est, il clima di fiducia del sistema produttivo risulta in rallentamento per la seconda parte del 2012. È quanto emerso dall’indagine “La congiuntura nel Nord Est-Focus sul Trentino Alto Adige”, promossa dalla Banca di Trento e Bolzano (Gruppo Intesa Sanpaolo) e realizzata dalla Fondazione Nord Est. Sono stati considerati circa 1.000 titolari di imprese attive nelle regioni Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige e la ricerca si è svolta tra il 1 e il 22 giugno 2012, tra aziende appartenenti a tutti i settori economici (industria, commercio, servizi alle imprese, servizi alle persone) con più di dieci dipendenti in organico.

Il clima emerso riguarda sia le aspettative di produzione e fatturato, sia gli ordini dal mercato interno. Prevale ancora la stabilità sulle prospettive occupazionali, ma sale a Nord Est, seppure modestamente, la quota dei pessimisti in merito alle attese degli ordini dall’estero, l’unico dato dal primo semestre 2010 esente finora da criticità. Cresce la quota di chi prevede di ridurre gli investimenti. In generale, dopo un 2010 di progressivo recupero e un 2011 in calo, il consuntivo del primo semestre del 2012 registra un considerevole arretramento del dato sulla produzione industriale e sul fatturato delle imprese nordestine, rispetto a quanto avvenuto nella seconda parte del 2011. Il Trentino Alto Adige, guardando al consuntivo del primo semestre 2012, presenta una fase critica, ma sicuramente con più di un elemento positivo, soprattutto nel confronto con il resto del territorio a Nord Est.

 

Cresce nella Provincia di Trento la quota di imprese che ha registrato, rispetto al primo semestre 2011, una diminuzione della produzione (da 21,8% a 37,4%). Questo quanto riguarda nello specifico il Trentino, dall’indagine della Fondazione Nord Est per la Banca di Trento e Bolzano. Conseguentemente, a quanto si apprende, cala il saldo di opinione che scende da +20 a -3,4. L’indice sull’attività produttiva trentina risulta comunque in assoluto il dato migliore a Nord Est (-34,5 la media delle tre regioni). In contrazione il dato sul fatturato che è indicato in flessione dal 48,5% del campione intervistato (28,3% il dato 2011), con un saldo di opinione cha passa da +5,4 a -33. Ancora difficoltà per il portafoglio ordini risulta in progressione per il 16,1% delle imprese trentine e in flessione per il 42,5%.

Si conferma il fenomeno nel Trentino Alto Adige e in tutto il Nord Est concernente le tensioni sui costi di produzione: il 78,7% delle imprese della provincia lamenta una crescita delle materie prime, il 61% del costo del personale. Si mantiene anche costante nelle tre regioni la quota di chi opera un trasferimento dei maggiori costi sostenuti per la produzione sui listini aziendali, per limitare il rischio di una contrazione dei margini, attestandosi al 35,3%; mentre l’11,9% dichiara di avere ridotto i prezzi dei prodotti finali. Il capitolo occupazione segnala poi a Trento un aumento per il 15,4% (secondo dato più alto dopo quello registrato in Friuli Venezia Giulia). Il dato rimane di stabilità per il 58,4% degli imprenditori, in flessione per il 26,2%. Sale al 13,8% la quota di vendite destinate ai mercati esteri delle imprese della provincia di Trento e per il 35,5% degli imprenditori locali l’andamento delle vendite all’estero negli ultimi dodici mesi è giudicato in crescita. In riferimento poi al mercato interno per il 48,9% delle imprese le vendite sono diminuite e per il 6,9% aumentate. Per il capitolo legato a liquidità e incassi infine il 40% delle aziende trentine ritiene insufficiente il livello di liquidità e il 64,6% dichiara un ritardo nei termini di pagamento.













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