Tragedia di Denno, indagato il genero

La Procura farà effettuare una perizia sul mezzo agricolo che ha travolto le donne



TRENTO. Una perizia sul trattore farà luce sulla tragedia che è costata la vita a Paola Moro, 69 anni di Cles (oggi alle 15 il funerale), e ha spedito all'ospedale le sue tre nipoti. La più piccola, che ha quindici anni, è ancora in rianimazione, in coma farmacologico. I medici sono ottimisti, ma la prognosi è ancora riservata. Le altre due, Stefania ed Erika sono ricoverate a Trento e a Cles. Il pubblico ministero Marco Gallina, che coordina le indagini sulla tragedia di Denno, ha iscritto sul registro degli indagati il genero della vittima nonché padre delle tre ragazze ferite, Luciano Dalpiaz, 51 anni. Si tratta di un atto dovuto, dal momento che, secondo le testimonianze raccolte, l'uomo era il solo a guidare il trattore.

Sarebbe stato lui a parcheggiare il mezzo in cima alla stradina che poi ha percorso a marcia indietro travolgendo le quattro donne. Al momento della tragedia, oltre alla vittima e alle tre nipoti, nel campo c'erano anche Dalpiaz e tre operai polacchi. Queste ultime quattro persone, però, si trovavano in un altro filare. L'inchiesta parte da una perizia sul trattore, infatti è fondamentale capire se il mezzo agricolo era spento o acceso. Alcuni elementi fanno propendere per il fatto che fosse spento. Infatti, difficilmente si potrebbe spiegare come le donne non si siano rese conto che il trattore stava arrivando. Il mezzo era a una ventina di metri da loro.

Le donne si erano sedute in attesa di prendere il caffè mentre la madre delle ragazze, Franca e il nonno, Gianfranco, erano andati in macchina a prendere le tazzine. Davano le spalle al trattore e non lo hanno sentito arrivare. Per questo sono state travolte. L'esito della perizia sarà importante perché su quel modello di trattore, marca Bcs, è installato un freno di sicurezza che si attiva quando il mezzo è spento. Quindi, se il trattore era spento si cercherà di capire perché il freno non ha funzionato. Su questo punto si dovrà verificare anche la testimonianza di uno degli operai polacchi che, quando è accorso per soccorrere le quattro donne travolte ha sentito il rumore del motore acceso. Se il freno non avesse funzionato, ovviamente il padre delle tre ragazze non avrebbe responsabilità.

L'uomo, però, è indagato per verificare se ha lasciato il mezzo senza freno in posizione pericolosa. Altra ipotesi avanzata in queste ore è che qualcuno possa essere salito sul mezzo sganciando inavvertitamente il freno di sicurezza. La Procura intende verificare anche questa eventualità.

Intanto le condizioni delle tre ragazze ferite sono stazionarie. La più grave, la ragazza di quindici anni, è ricoverata in rianimazione, in coma farmacologico. I medici sono ottimisti e sperano di salvarle la vita, ma aspettano l'evoluzione dei prossimi giorni prima di sciogliere la prognosi. Più grave del previsto Erika, ricoverata a Cles con una frattura al femore, ci sono state complicazioni e dovrà restare ferma a letto per tre mesi. Stefania è stazionaria ed è ricoverata al Santa Chiara con la frattura del bacino.













Scuola & Ricerca

In primo piano