Rovereto

Tenta la rapina al tabaccaio, poi fugge

Un giovane mascherato con una sciarpa minaccia la proprietaria con un taglierino: lei resiste e si ferisce a un dito



ROVERETO. Erano circa le 17 e non si era ancora spenta l’eco del duplice rogo doloso di ieri mattina quando a pochissima distanza dal parcheggio di via Manzoni, nella tabaccheria di Jessica Vicenzi, in via Indipendenza, si è presentato un giovane sui trent’anni, con il volto mascherato da una sciarpa e in mano un taglierino con la lama già estratta.

Il giovane, parlando con un accento che poteva sembrare meridionale, ha minacciato la tabaccaia intimandole di consegnargli l’incasso. Ma Jessica Vicenzi non ci pensava neanche per scherzo, di dare i soldi al rapinatore. Il quale, forse con un pizzico di velleitaria improvvisazione, si è presentato in tabaccheria travisato, ma senza guanti. Mentre la gestrice si è rifiutata in maniera categorica di consegnare l’incasso, ha fatto anche il gesto di affrontare il rapinatore. Il quale, spaventato non solo dalla risolutezza della tabaccaia ma anche disturbato da altre persone che stavano per entrare in negozio, ha iniziato ad agitarsi. Nella confusione - un elemento che fa pensare non si tratti di un professionista o comunque una persona abituata a questo genere di “colpi” - ha messo le mani un po’ dappertutto, costellando i locali delle proprie impronte prima di darsi alla fuga senza aver scucito un centesimo.

A quel punto Jessica Vicenzi si è accorta di essersi ferita in modo lieve a un dito, ma pare che con il maldestro rapinatore non ci sia stato alcun contatto fisico. La donna avrebbe poi raccontato alla polizia di essersi fatta male da sola.

Intanto, nel negozio a fianco, il titolare Franco Zuccatti, ex assessore nella giunta di Guglielmo Valduga, è entrato notando subito la faccia preoccupata della moglie, che parlava con una sua amica. «Mi hanno detto che stavano rapinando il tabaccaio, così mi sono precipitato in edicola ma ho visto solo Jessica uscirne, choccata e in lacrime. Il bandito era già scappato. Ho fatto sedere sulla panchina la tabaccaia, che era molto agitata e sanguinava da un dito, cercando di tranquillizzarla. Poi ho chiamato la polizia».

Gli agenti, arrivati in pochissimi minuti in via Indipendenza, hanno allertato i colleghi della scientifica, che hanno perlustrato la tabaccheria rilevando una serie di impronte digitali, tra le quali potrebbe esserci quella del rapinatore. Le ricerche sono proseguite per tutto il pomeriggio, fino a sera, ma il responsabile non è stato ancora identificato. Nel frattempo la titolare dell’edicola è stata medicata e poi ascoltata dai poliziotti, che nel frattempo avevano diramato l’allarme alle altre pattuglie in servizio.

Gli agenti stanno cercando di capire se qualche ripresa sia stata girata dagli impianti di videosorveglianza, per poter delineare i tratti dello sconosciuto bandito con maggior precisione possibile. Tuttavia, nemmeno la tabaccaia, che se lo è visto di fronte per alcuni interminabili istanti riesce a ricordare bene la sua faccia.

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