Stazione dei treni, un Bronx: «E peggiorerà»
Sporcizia, degrado, accattoni, vandalismi, traffici di ogni tipo. E l’atrio del bar dormitorio notturno per barboni e disperati
TRENTO. Potrà solo peggiorare. Sembra questo il destino della stazione ferroviaria in prospettiva sia della stagione invernale, che della progressiva riduzione della presenza della Polfer. Nulla in confronto a quanto sta accadendo nelle stazioni di Milano, Bologna e Firenze, però ci sono tutte le basi per cominciare a monitorare con la massima attenzione l’evoluzione dell’attuale stato. A lanciare il grido d'allarme sono le bariste, che parlano con la garanzia dell'anonimato per paura di ritorsioni da parte dei “frequentatori”. «Quando apriamo siamo al massimo in due e ci aspettano già sulla strada. Sono barboni e disperati vari che hanno in qualche modo passato la notte e aspettano di entrare nell'atrio del bar per dormire. Pensi che a quell'ora non c'è nemmeno la Polfer, perché non fa più il servizio notturno e quindi siamo completamente da sole. Capita spesso che nel passare per andare ai bagni, prendano qualcosa dagli scaffali, ma siamo completamente impotenti. Senza trascurare l'uso delle sale d'aspetto come dormitori, da parte di altri barboni».
Ma la stazione alla notte non viene chiusa? «No, è sempre aperta: qui entra ed esce chi vuole». Avete un bagno riservato al bar? «Ne abbiamo uno, solo che è quello sui binari dove succede di tutto, di fatto è diventato un bagno pubblico, usato da tutti». Giovedì mattina all'interno dei bagni femminili della stazione, la Polfer ha sequestrato un pit bull alla sua proprietaria, per maltrattamenti. Quando lo picchiava era stata ripresa ed il filmato diffuso su Youtube con tanto di denuncia. Identificata nei bagni della stazione, le è stato notificato il provvedimento di sequestro. «Non vorrei venire fraintesa - conclude la barista - ma non ho nulla contro la Polfer, solo che con i tagli non hanno più i mezzi per presidiare la stazione».
Appena fuori dal bar, un’altra sorpresa: il piccolo parcheggio riservato ai dipendenti delle ferrovie si è trasformato in una latrina a cielo aperto tanto che alla mattina passano con un idrante per pulirlo. Non ci sono telecamere, la parte coperta è buia e discreta ed a quanto si vede e si sente anche molto frequentata. Non manca l'accattonaggio. Il punto critico ai distributori automatici, dove si punta sia al resto che al portafoglio che normalmente si ha in mano. Durante il ritiro arrivano alle spalle due persone e, per tranquillità, qualche moneta viene sempre lasciata. Solo che il ricavato viene speso nelle slot machine del bar della stazione. Nel sottopasso di collegamento con corso Buonarroti, troviamo una zingara con un cane, accovacciata a terra. La sua è una richiesta tranquilla. Ma anche le Ferrovie dello Stato si sono attrezzate. Si chiama Servizio di verifica, decoro e pulizia i cui addetti girano in borghese per controllare e anche con qualche mezzo per prevenire. Più che altro segnalano, prendono atto degli atti vandalici: «Succede di tutto. Andiamo dalle tabelle luminose con gli orari dei treni rotte per puro vandalismo, ma con un danno enorme per gli elevati costi che hanno; ai sottopassaggi usati come latrine, ma anche come scambi veloci nei traffici illeciti.
L'accesso con biglietto ai binari abbiamo smesso di controllarlo, perché il rischio lo ha fatto diventare un servizio da forze dell'ordine. Pensi che la stazione di Villazzano è stata trasformata da un barbone nella sua camera da letto, ma non possiamo fare nulla». Il problema è anche la posizione della stazione, praticamente in centro città, posta di fronte a uno dei punti più critici di Trento. Indifendibile per via dei tanti ingressi, che non si possono nemmeno chiudere in quanto vie di fuga in caso d'emergenza. Di fatto si è trasformata in una zona di libero passaggio. «I sottopassaggi sono diventati un problema nel momento in cui si è voluto creare una rete di collegamento sotterranea. E' in costruzione la diramazione che porterà ai binari della Trento-Malé mentre è già in funzione quella che dal primo binario o da dietro il chiosco della frutta a lato della chiesa di San Lorenzo, collega col secondo binario, con gli ascensori e con la parte sud della stazione. E' la zona meno frequentata, usata come toilette, solo che non è possibile usare l'idrante e gli addetti delle pulizie devono andare di candeggina e stracci». L'isolamento è totale e così è diventato un comodo rifugio anche per traffici di tutti i tipi.
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