Soffitte fantasma, controlli sospesi
L'assessore Beber: «Vogliamo attendere le decisione del Tar sui ricorsi»
PERGINE. Sospesi, almeno per il momento, gli accertamenti in tema di "soffitte fantasma". Sono parole dell'assessore Massimiliano Beber. «Stiamo attendendo - diceva ieri - l'esito dei ricorsi discussi un mese fa al Tar, ma anche quello di un'altra dozzina per i quali non sono ancora state fissate le udienze». Importanti novità quindi per l'azione che, iniziata nell'ottobre del 2009, aveva suscitato un vespaio fin da subito.
L'introduzione da parte della passata amministrazione di nuove norme in materia di edilizia abitativa (calcolo della superficie, piano in più e via dicendo) aveva generato il prolificare di interpretazioni le più disparate e quindi causato poca chiarezza e tanta incertezza. Molti i cittadini coinvolti anche con conseguenze in taluni casi costose per gli stessi. Ma oltre ai cittadini, risultano coinvolti anche imprese di costruzione, immobiliaristi, progettisti, direttori lavori: 3 casi a Susà, 4 a Pergine, 4 a Fornaci, 1 a Ciré, 5 a Ischia, 7 a Canale.
L'argomento "soffitte fantasma" ha assunto toni polemici anche a livello politico specialmene con le forze di opposizione (ma anche di maggioranza) a intervenire con documenti, considerazioni, inviti, ordini del giorno, richieste di chiarimenti e di consigli.
L'ultimo in ordine di tempo l'interpellanza presentata da Matteo Savastano (Pd), ma anche la mozione (di Alternativa) in disussione la prossima seduta consiliare. A Savastano ha risposto l'altra sera l'assessore Massimiliano Beber. I ricorsi sono stati finora 33: 8 respinti, 7 accolti, 1 a metà e metà, 6 discussi (in attesa di sentenza) altri 11 con udienza non ancora fissata.
Afferma poi che «in tutte le sentenze (salvo in un caso proposto dal proprietario e che presentava solo impianti) viene riconosciuto l'abuso edilizio derivante dalla trasformazione d'uso delle soffitte in unità abitative, salva una modulazione diversificata nell'attribuzione delle responsabilità. Sono stati accolti i ricorsi dei concessionari-direttore lavori nei casi in cui la responsabilità era del proprietario. In altre, invece, l'abuso è stato ricondotto al concessionario/direttore lavori». Infine, «prima di effettuare valutazioni - dice Beber - è prudente attendere le altre sentenze per avere un orientamento definitivo della giustizia amministrativa». Poi, appunto la mozione di Alternativa sui ripetuti consigli del Tar al Comune: «La necessità di formulare norme chiare e tassative».