MISSIONE FUTURA

Samantha fra le stelle

La nostra Cristoforetti verso lo spazio: il lancio è il 23 novembre


di Marco Marangoni


MOSCA. Da Valentina Tereškova a Samantha Cristoforetti. Dalla capsula Vostok 6 alla navicella spaziale Soyuz TMA-15M. Da una missione di tre giorni a una missione di sei mesi. Il 23 novembre del 2014 quando la prima astronauta italiana partirà alla volta dello spazio saranno trascorsi oltre 51 anni da quel volo storico che portò la prima donna a volare attorno alla terra. Era il 16 giugno del 1963. Oltre mezzo secolo fa c’era l’Unione Sovietica che spiava l’Occidente, che vinceva le competizioni spaziali, c’era l’Italia che iniziava a guardare allo spazio (proprio nel 1963 venne creato un Istituto di ricerche spaziali all’interno del Cnr). Ora molto è cambiato a partire dal pensionamento dello Space Shuttle. E tra poche settimane, domenica 23, a partire alla volta della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) o, come si dice “alla volta delle stelle”, sarà Samantha Cristoforetti. Il lift-off avverrà nel cuore della notte dalla mitica base spaziale di Bajkonur, enclave russa in territorio kazako. Mosca ha comunicato l’orario definitivo del lancio che avverrà alle ore 2,57 del mattino di lunedì 24 novembre, le 21,57 di domenica 23 in Italia.

Samantha, 37 anni, cresciuta a Malé in val di Sole e studente a Bolzano all’istituto Marcelline, laureata in ingegneria meccanica all’Università di Monaco di Baviera, ha alternato la sua preparazione tra lo Johnson Space Center di Houston (ricerche ed esperimenti) e Star City a Mosca (modulo russo ISS e Soyuz). I compagni di viaggio della nostra astronauta Esa e Asi e capitano dell’Aeronautica Militare, saranno il quarantaduenne colonnello dell’aviazione russa, nato in Crimea, Anton Shkaplerov, comandante della navicella alla sua seconda missione, ed il quarantaseienne americano Terry Virts, ingegnere di bordo come la Cristoforetti e alla sua seconda missione dopo quella del febbraio 2010 a bordo dello Space Shuttle Endeavour.

Samantha, ultimi allenamenti prima del lancio

Ultimi giorni di allenamento prima del lancio per Samantha Cristoforetti, l'astronauta italiana che il 23 novembre, in tarda serata, raggiungerà la stazione spaziale Iss dove rimarrà fino al maggio prossimo. A bordo porterà anche mele trentine (naturalmente essicate).

Tra le curiosità legate alla missione 42 “Futura” c’è quello dell’alimentazione. Per la prima volta nello spazio sarà portato il caffè. Ora l’addestramento è pressoché concluso. Dopo prove di ardimento, sopravvivenza sotto la neve sfidando temperature siberiane, centrifughe, hydrolab, prove e riprove della tuta spaziale Sokol, continui accertamenti medici, esami su esami, Samantha è pronta al lancio.

Capitano Cristoforetti quale ruolo ricoprirà sulla Stazione Spaziale Internazionale?

Sulla Soyuz sarò ingegnere di bordo, una sorta di copilota. Ho lo stesso addestramento del comandante nel volo manuale, ma sono primariamente responsabile della gestione dei sistemi di bordo. Le giornate saranno intense. Abbiamo un programma di bordo che prevede molteplici attività. Da terra riceviamo aggiornamenti e indicazioni su tutte le attività da svolgere, dalla manutenzione alla gestione di arrivi e partenze di veicoli.

Sarà impiegata in attività extraveicolari?

No, non ho in programma attività di EVA anche se sono perfettamente addestrata in caso di bisogno.

Lei è addestrata ad ogni emergenza e avete simulato l’evacuazione per incendio e la fuga di ammoniaca. Ci racconta cosa dovreste fare in caso di tali allarmi?

Visto che l’ammoniaca è altamente tossica, la prima azione è indossare una maschera a ossigeno. Lungo tutta la ISS abbiamo almeno una maschera, spesso due, in ogni modulo, pronta per essere utilizzata. Le maschere del segmento statunitense hanno un piccolo serbatoio contenente una riserva di sette minuti. Queste maschere vengono usate solo per la risposta iniziale. Con le maschere indossate ci si sposta rapidamente a poppa.

Come individuate il tasso di ammoniaca ?

Con un sistema di misura con chip dedicato. Nello scenario peggiore con elevata contaminazione dobbiamo evacuare la stazione. Se la concentrazione non è così alta possiamo filtrare l’aria attraverso le nostre cartucce respiratore. Nel caso fortunato in cui l’aria nel segmento russo non fosse stata contaminata, potremmo togliere le maschere e respirare normalmente.

Lei ha detto che appena arriverà sulla ISS cercherà di individuare dove sarà il bagno. Ci può spiegare come funziona una toilette spaziale?

Diciamo che è uno degli equipaggiamenti più importanti a bordo. La toilette spaziale noi la chiamiamo Waste and Hygiene Compartment. Tutti i componenti, la pompa, la ventola, le tubazioni, i serbatoi e i filtri, sono nascosti dietro i pannelli.













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