Sì al crematorio nel cimitero. Lavori al via tra due anni
Il progetto preliminare è passato con ampia maggioranza: 31 sì, 3 no e 2 astenuti. Il progetto definitivo dovrebbe essere pronto per il 2013
TRENTO. Via libera del consiglio comunale al tempio crematorio. Il progetto preliminare è passato con ampia maggioranza: 31 sì, 3 no e 2 astenuti. Il progetto definitivo dovrebbe essere pronto per il 2013 mentre nel 2014 è ipotizzabile, secondo l’assessore Gilmozzi, l’inizio dei lavori. L'investimento necessario per la realizzazione dell'intera opera sarà di 5,5 milioni di euro finanziati sul fondo per lo sviluppo locale. Si prevede la realizzazione di un unico edificio all'interno dell'ampliamento novecentesco del quadrante sud: sarà un parallelepipedo con due lame di acciaio alte 15 metri che attraverseranno l'edificio. All'interno ci sarà una sala per il commiato, confinante con la sala dei forni (2 in totale) e due salette d'attesa per i congiunti e la saletta dove verranno consegnate le ceneri. È prevista, inoltre, l'ipotesi di prevedere un accesso sul tetto dove realizzare uno spazio per la meditazione. In apertura di dibattito l’assessore Italo Gilmozzi ha sottolineato che si tratta di un progetto preliminare e, dunque, tutte le sollecitazioni del consiglio comunale saranno tenute in debito conto nella definizione del progetto definitivo. Sull’ipotesi progettuale c’è stato un ampio dibattito. Nello specifico sui contenuti del progetto si sono soffermati i consiglieri Nicola Salvati e Flavio Santini del Pd e Giorgio Piffer di Civica per Trento. Il suo capogruppo Claudio Cia, così come i consiglieri della Lega Nord Bruna Giuliani e Vittorio Bridi, ha espresso forti perplessità sulla collocazione all’interno del cimitero così come sull’impatto sul traffico cittadino. Positiva la valutazione di Giorgio Manuali di Insieme per Trento e di Franco Micheli dell’Upt che ha chiesto tempi certi sulla realizzazione dell’opera così come il collega di gruppo Marco Patton e Paolo Zanlucchi di Udc che hanno sottoscritto insieme un emendamento, approvato, per togliere dal progetto la previsione (come denominazione) della sala ristoro.