Ruba all’amante della moglie, assolto
L’uomo ha usato la tessera bancomat che aveva trovato in casa sua e ha prelevato 1250 euro in cinque giorni
TRENTO. Usare il bancomat dell’amante della moglie non è reato, specie se questi lo lascia in giro per casa con tanto di numero pin scritto su un foglietto e lasciato in bella mostra accanto alla tessera. Lo ha deciso la Corte d’appello di Trento che ha rovesciato la sentenza del giudice Francesco Forlenza assolvendo con la formula più ampia, perché il fatto non sussiste, un trentenne. L’uomo in primo grado era stato condannato a 10 mesi di reclusione per uso indebito di tessera bancomat. Tramite l’avvocato Giuliano Valer aveva fatto ricorso in appello.
Il legale nell’atto di appello ha spiegato che il suo cliente non aveva né rubato il bancomat né lo aveva usato indebitamente. Secondo il legale, infatti, vi sarebbe stato un consenso tacito da parte dell’amante della moglie dell’uomo che forse voleva lavarsi la coscienza in questo modo. L’amante, un uomo di 64 anni della val dei Laghi, infatti, aveva conquistato le grazie della donna, molto più giovane di lui, facendole vari regali e il marito tradito aveva pensato che volesse in qualche modo risarcirlo. Il legale, inoltre, ha dimostrato che l’amante di sua moglie aveva mentito più volte anche ai carabinieri sostenendo tra l’altro di conoscere solo di vista il marito della con la quale aveva una tresca.
I fatti risalgono al 2013. Tra il 30 marzo e il 4 aprile, il trentenne aveva fatto cinque prelievi da 250 euro ciascuno, per un totale di 1250 euro, con il bancomat dell’uomo che frequentava casa sua, a Trento nord, da qualche tempo ed era diventato amante della moglie.
Quell'uomo frequentava casa sua, si intratteneva con sua moglie e la donna gli aveva detto che voleva solo aiutarli. Il marito tradito. Ha spiegato di aver trovato quel bancomat in casa. Ha detto che era convinto che fosse un regalo, un aiuto da parte del legittimo proprietario. L'uomo ha spiegato che la moglie si vedeva da un po' di tempo con un uomo di 64 anni. La donna gli aveva detto che quell'uomo più grande li voleva solo aiutare e che tra loro non c'era stato mai nulla. Non solo. La donna aveva anche aggiunto che quell'uomo ogni tanto le faceva dei regali. Così quando ha trovato quel bancomat in giro per casa il marito della donna ha pensato che si trattasse di un altro regalo. Ma evidentemente l'anziano non la pensava alla stessa maniera. Così quando ha visto che qualcuno ritirava dal suo conto corrente usando il suo bancomat ha presentato denuncia. L'uomo più anziano ha negato di avere una relazione con quella donna, ma ha ammesso di averla conosciuta e frequentata. Il marito tradito e la moglie hanno sostenuto che l’anziano amante lasciava la tessera sul divano di casa per aiutare la famiglia della sua amante. Questo perché accanto alla tessera lasciava anche il numero di pin. Così il trentenne non si è fatto nessuno scrupolo nell’usare quel bancomat lasciato dall’anziano amante di sua moglie.
L’avvocato difensore spiega che l’amante possa aver presentato denuncia perché la giovane donna nonostante i molti regali spesso non volesse concedere le sue grazie. Così avrebbe deciso di presentare denuncia. La Corte d’appello ha creduto a questa versione a ha assolto il trentenne.