Rovereto. Ladri alla gioielleria Leonardi: spariti 20 mila euro di diamanti
Cinque stranieri sono entrati in due gruppi separati alle 17.40, hanno distratto la cassiera e hanno rubato dalla cassaforte rimasta aperta un plateau pieno di pietre preziose
ROVERETO. Giorgio Leonardi non c’era, era in consiglio provinciale. Nella sua gioielleria era rimasta la commessa, che si è fatta confondere da un rodato gruppo di stranieri, forse sudamericani, fuggiti con 20 mila euro di diamanti sottratti dalla cassaforte. E’ accaduto ieri attorno alle 17.40, quando in negozio è entrata una coppia che si è presentata al bancone chiedendo di vedere pietre preziose, in particolare diamanti.
La commessa ha iniziato a mostrare vassoi di preziosi, mentre i due clienti facevano i difficili chiedendo di vedere qualcosa d’altro. Nel frattempo è entrata un’altra coppia assieme a un uomo. Anche loro hanno chiesto di vedere preziosi e la commessa, dovendo servire entrambi i gruppi, ha finito per distrarsi. In negozio c’era anche una cliente, ma pure lei ha finito per non accorgersi di ciò che stava accadendo. Mentre la commessa era indaffarata a servire la seconda coppia, la prima è riuscita a intrufolarsi dietro il bancone, arraffare un plateau di diamanti certificati e già confezionati e tornare al proprio posto. La dipendente della gioielleria ha iniziato a sospettare che le cinque persone che erano in negozio fossero d’accordo e che le loro richieste servissero solo a distogliere la sua attenzione. Ma da qui a muovere accuse a delle persone che si presentano come clienti, ne corre.
Mentre serviva il secondo gruppo, la prima coppia fingendosi scontenta della scelta di pietre mostrata loro, si è diretta verso la porta. Scoprendo però che è chiusa dall’interno: toccava alla commessa aprirla. E lei, che pure aveva avuto l’impressione di essere stata giocata, non se l’è sentita di bloccarli in negozio, tanto più che se avesse opposto resistenza si sarebbe trovata in sgradevole minoranza, da sola contro cinque persone. Così ha deciso di aprire la porta, e subito il secondo gruppo di “clienti” si è affrettato a uscire, seguendo la prima coppia e dileguandosi a piedi. Senza alcuna violenza, contando solo su un affiatato gioco di squadra. Erano le 17.50, dall’ingresso all’uscita erano passati solo 10 minuti.
A questo punto, rimasta sola con la cliente, la commessa ha controllato la cassaforte scoprendo che la sua impressione era purtroppo vera: i diamanti erano spariti con i cinque sconosciuti. Ha chiamato il 112 e i carabinieri sono arrivati in pochi minuti, con il tenente Andrea Pezzo del nucleo operativo e gli uomini della scientifica. Quasi in contemporanea, è entrato in negozio pure il titolare Giorgio Leonardi, appena arrivato da Trento.
La caccia all’uomo è partita subito, l’avviso è stato diramato a tutte le pattuglie ma i cinque stranieri avevano fatto perdere le proprie tracce, come fossero svaniti nel nulla.
Per prima cosa i carabinieri hanno contattato i tecnici che hanno installato in gioielleria l’impianto di videosorveglianza, gli unici capaci di utilizzare il sofisticato software in dotazione per estrarre le immagini utili agli investigatori. Un minimo errore nella gestione del sistema può cancellare le riprese video.
Nel frattempo, la scientifica ha passato palmo a palmo il bancone per rilevare eventuali impronte digitali lasciate dai ladri. Ma l’elemento decisivo sono i volti dei ladri che si possono ottenere dai filmati delle telecamere a circuito chiuso. Per ottenerli serve tempo, anche a dei tecnici professionisti.
«Devo ringraziare i carabinieri, sono stati velocissimi nell’intervenire» commenta a caldo un Leonardi amareggiato. «Purtroppo la nostra polizza assicurativa non copre il furto con destrezza, sicchè i diamanti spariti rappresentano una perdita che pesa sul nostro negozio». Le ricerche sono state finora vane, fino a ieri sera nessun sospetto fermato.
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