Rovereto: assalto notturno all'ufficio postale di Marco

Marco: quattro locali forzati, tra cui l’ufficio postale, e due porte blindate scardinate con il piccone. Il raid è stato interrotto dal sistema d’allarme delle Poste


Giuliano Lott


ROVERETO. Pare incredibile che nessuno a Marco si sia accorto di niente: quattro locali forzati, tra cui l’ufficio postale, e due porte blindate scardinate con il piccone. Il raid è stato interrotto dal sistema d’allarme delle Poste, che ha suonato in commissariato poco prima delle 6 del mattino facendo accorrere la polizia mettendo al tempo stesso in fuga i ladri.
Sull’orario ci sono pochi dubbi: i soci del Circolo ricreativo L’Incontro, che si trova a fianco della Posta ed è stato il penultimo locale ad essere stato violato, hanno chiuso poco prima delle 4 del mattino. «Abbiamo finito le pulizie e abbiamo chiuso, saranno state le 3.45» raccontano mentre raccolgono da terra le carte e i documenti messi a soqquadro dai ladri. «Ci hanno aperto il registratore di cassa portandoci via circa seicento euro. In sostanza, le quote del tesseramento annuale - questo è un circolo privato - e il fondo cassa». Per entrare, hanno forzato le ampie finestre che si affacciano sul cortile, a fianco del parco pubblico. Sul cornicione i soci del circolo hanno trovato ieri mattina un grosso cacciavite con il manico blu, ritenuto con buona probabilità uno degli arnesi da scasso utilizzati dai ladri.
E’ proprio L’Incontro che è stato raggranellato un po’ di contante. Per il resto le cose non sono andate benissimo agli sconosciuti che prima avevano tentato di entrare nel magazzino del vicinissimo bar Mery, dall’altro lato della strada, e un garage privato. Dopo aver visitato il Circolo, sono passati all’ufficio postale, investendo molte energie fisiche per scardinare la cancellata e due porte blindate, forzate utilizzando un piccone come leva. Ciò facendo, devono aver provocato un baccano del diavolo, ma con grande sorpresa nessuno dei vicini ha sentito il benchè minimo rumore. A quell’ora, a quanto pare, dormivano tutti un sonno profondo, a prova di bomba.
«Hanno rovistato un po’ dapperutto, ma non sono riusciti ad aprire la cassaforte» spiega un funzionario delle Poste. «Forse non hanno fatto in tempo perchè sono stati messi in fuga dal sistema d’allarme, che ha fatto intervenire la polizia».
Tuttavia l’arrivo della pattuglia, poco prima dell’alba, non è stato risolutivo: ormai chi aveva rubato era lontano, o comunque non rintracciabile. Marco, da questo punto di vista, è una location perfetta: circondata da una distesa di campagne, assai pratiche per nascondersi, è vicina al bosco alle pendici dello Zugna, alla bretella di Mori, alla statale del Brennero come del resto al casello dell’autostrada. Fuggire senza lasciare tracce o riferimenti è piuttosto facile, anche per chi non è un professionista del furto.

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