Renzi a Trento: «L’autonomia va rispettata»

Teatro pieno, tanti i politici presenti. Caustico il candidato alle primarie: «Anche Berlusconi è da rottamare»



TRENTO. Auditorium Santa Chiara pieno per Matteo Renzi. Il sindaco di Firenze è arrivato a Trento con il suo camper con un’ora di ritardo. «La nostra proposta è esattamente il contrario di quella di Berlusconi. Anche il Cavaliere è da rottamare». Prima di iniziare a parlare Renzi ha rilasciato dichiarazioni molto prudenti sull’autonomia del Trentino Alto Adige. «E’ evidente che l’Alto Adige e il Trentino hanno una storia particolare che va rispettata. Il federalismo in Italia è fallito, ma le autonomie speciali sono una cosa diversa e molto complessa».

Fuori dalla sala da quasi mille posti sono rimaste oltre un centinaio di persone. Così Matteo Renzi, appena arriva a Trento col suo camper passa apposta da loro, per salutarle. Entrando poi chiede ai vigili del fuoco di sistemarle. Prova anche a chiedere un collegamento video con un’altra sala.

Rottamazione? «Basta coi vitalizi, basta col finanziamento pubblico ai partiti, questo intendo» ha ribadito. La sua campagna per le primarie del Pd nella tappa trentina inizia scusandosi per il ritardo, 15 minuti. Ha trovato coda in autostrada, arrivando da Bolzano. La sala è piena di giovani, più un po' di adulti e qualche testa coi capelli bianchi. Come in ciascuna delle sue tappe, gli esponenti del Pd locale si sono divisi, tra sostenitori e "avversari", presenti e assenti.

«E' finito il tempo nel quale uno solo era l’unto del Signore e dava la linea. Ed è finito male. Oggi possiamo tornare a pensare che la politica sia fatta da gente come voi, mamme e papà - vedo carrozzine in sala, che meraviglia - che si occupano della cosa pubblica e non la lasciano agli addetti ai lavori». Così, prima di parlare di 25 anni di cambiamenti e di rottamazione Matteo Renzi ha lanciato il suo programma politico stasera davanti al pubblico di Trento. «Scorte, lampeggianti, protezione: ma chi fa politica è uno di noi, può essere preso in giro».

Poi le parole del programma politico: «Futuro, Europa e merito». E «basta con la parola rottamazione, se non si capisce che negli ultimi 25 anni il mondo è cambiato in maniera impressionante. Siamo passati - ha detto Renzi - dalle musicassette ai lettori digitali. Quando mio padre era rappresentante in giro e chiamava a casa dovevamo lasciare a casa il telefono libero, l’immagine del gettone telefonico è oggi diversissima dallo smartphone, ma è uno spaccato del cambiamento del mondo». «Sono passati 25 anni di vita politica laddove i politici sono rimasti sempre gli stessi». Sono stati «modificati simboli di piantagioni - margherite, garofani, querce - ma non abbiamo cambiato le facce». «Ecco perché noi abbiamo usato un espressione forte: rottamazione al posto di ricambio generazionale», ha ricordato Matteo Renzi.













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