Pdl, in Trentino la svolta è tutta al maschile
Solo due donne su 32 candidati. L'ex ministro Carfagna: «Occorre forzare»
TRENTO. A bacchettare il «suo» candidato alla segreteria Giorgio Leonardi ci si è messa l'ex ministro più bello del mondo, Mara Carfagna: «Poche donne in lista» (veramente solo una), «occorre forzare la mano, in questa fase di rinnovamento vanno coinvolte, in politica rappresentano la spontaneità e il disinteresse».
I numeri dicono che è un Pdl al maschile quello che affronta il suo primo vero congresso in Trentino. Su due squadre di 16 candidati, le donne sono solo due, una per parte: Patrizia Strano, 56 anni, ex An, con Giorgio Leonardi, e Monica Ceccato, 35 anni, capogruppo in consiglio comunale a Lavis, con Nicola Degaudenz. Sulla questione femminile (vedi le interviste sotto) i due candidati segretario esprimono posizioni diverse. E le donne del Pdl? Per Monica Ceccato «questa distinzione uomini-donne la trovo ghettizzante», «la presenza delle donne nel nostro partito è forte e io sono stata chiamata in quanto individuo, non per le quote rosa. Certo non avendo figli posso dare più disponibilità di altre, ma le donne ai vertici del Pdl sono arrivate, basta pensare alle ex ministre. E non mi si dica che la sinistra le valorizza di più. Dove sono le donne nei ruoli che contano?».
Contrarissima alle quote rosa anche Francesca Gerosa, consigliera comunale a Trento e responsabile del neonato dipartimento del partito sulle politiche per la famiglia e le pari opportunità: «Non è detto che le quote garantiscano la presenza delle donne migliori. Il problema comunque c'è, io per trovare donne da mettere nel direttivo faccio una fatica incredibile. E diciamo pure che senza quote le liste si fanno a carte scoperte».