Nel 2009 l’operazione di lease-back: il sito comprato dalla Provincia per 8,5 milioni di euro
TRENTO. La crisi aziendale nel 2013, gli esuberi, la cassa integrazione e poi il presunto illecito. Le difficoltà economiche della Lego erano iniziate ben prima tanto che, nel 2009, la Provincia di...
TRENTO. La crisi aziendale nel 2013, gli esuberi, la cassa integrazione e poi il presunto illecito. Le difficoltà economiche della Lego erano iniziate ben prima tanto che, nel 2009, la Provincia di Trento tese una mano a quella realtà che a Lavis aveva parte della sua produzione.
Alla vigilia di Natale di quell’anno, la sigla dell’operazione di lease-back. Veniva previsto l’acquisto del sito produttivo di Lavis da parte di Trentino Sviluppo, per un valore di 8,5 milioni di euro. A disposizione della società vicentina, dunque, denari in grado di assicurare l’utilizzo del compendio produttivo, in virtù di un contratto di leasing. A disposizione della Lego, quella vigilia di Natale del 2009, la liquidità necessaria per rilanciare gli investimenti in un momento non facile anche per il mercato degli stampati e dell’editoria.
La firma era stata preceduta dall’accordo integrativo sottoscritto dall’ allora assessore Alessandro Olivi. In base a quell’accordo il gruppo con sede a Vicenza, che occupava complessivamente oltre 850 persone, si impegna al mantenimento di 300 posti di lavoro a Lavis per i futuri cinque anni, dal 1 gennaio 2010 al 31 dicembre 2014. L’impegno era anche quello di rafforzare la propria presenza sul territorio trentino. Lego Spa era nata nel 2007 a seguito della riorganizzazione del gruppo Olivotto, che aveva portato alla fusione delle società Legoprint Spa, Eurografica Spa, Officine Grafiche Calderini Spa e Lego Editoriale Srl. La lego, in quel 2009, si era impegnata a non trasferire produzioni e dipendenti fuori provincia; 8,5 milioni di euro, il valore di quel lease-back.
Sancito il passaggio da Lego Spa a Trentino Sviluppo Spa della proprietà dello stabilimento di oltre 7 mila metri quadrati nella zona industriale a Lavis. Sei anni dopo, la Lego chiedeva al ministero la Cigs