«Navicello, basta odori insopportabili»
Il sindaco incontra Pacher e propone lo spostamento di Pasina e depuratore
ROVERETO. A tutto c'è un limite. Anche alle puzze che dal Navicello arrivano ad ammorbare il centro città. Passi per la bassa pressione, va bene che l'assenza di vento favorisce la stagnazione dell'aria ma è tempo di intervenire. «Oltre ai provvedimenti tampone, bisogna pensare allo spostamento del depuratore e dell'impianto di compostaggio», dice il sindaco. Andrea Miorandi è deciso ad intervenire. E lo farà anche martedì quando incontrerà il vicepresidente della Provincia Alessandro Pacher che già si era occupato della vicenda sollecitato anche dalla precedente amministrazione comunale. «Garantire una qualità di vita migliore è una delle priorità. Qualità che passa anche dall'aria più sana. Quella che arriva dal Navicello, dall'impianto di compostaggio della Pasina e dal depuratore, è insopportabile. Non solo per chi abita nei dintorni o lavora al Millennium, ma ormai gli odori nauseabondi arrivano, e non da oggi, in città. Le proteste che arrivano - afferma il sindaco - sono perfettamente legittime. Non possiamo più continuare a tollerare una situazione simile». Bene. E allora che si fa? «Che si debba porre rimedio è fuori discussione, ma la soluzione ha tempi e modalità diverse. Subito interventi anche piccoli ma decisi per tamponare gli odori che arrivano dalla movimentazione dei rifiuti e dal depuratore. Poi valutare - continua Miorandi - lo spostamento in toto delle due strutture: saranno tempi più lunghi per capire la fattibilità e i costi, ma non possiamo procrastinare una decisione. E la Provincia dovrà farsi interprete con noi della necessità di porre rimedio». Una necessità che deriva in primo luogo dalla tutela della salute e della vivibilità di tutti i cittadini, e poi, elemento non secondario, dal fatto che la zona lungo l'Adige è diventata l'area relax e tempo libero per chi va in bici, a camminare o a correre lungo la ciclabile. Zona per la quale l'amministrazione Miorandi ha in progetto interventi di valorizzazione. E togliere gli odori significa anche migliorare il biglietto da visita della città «che è tornata vivace - scrive Paolo Preschern, commerciante di via Fontana - con Artingegna ed Educa ma che deve fare i conti con una "nube tossica", elemento di disturbo per roveretani e turisti».
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