Movida sostenibile con la patente a punti
La proposta di Stanchina: «Un nuovo regolamento per premiare la buona condotta degli esercenti e fermare chi sgarra»
TRENTO. Per una movida sostenibile, che porti ricchezza (e vivacità) alla città ma che non renda la vita impossibile ai residenti, arriverà la “patente a punti” per i locali pubblici: chi verrà sorpreso troppe volte fuori regola dovrà chiudere il locale, mentre la “buona condotta” sarà premiata - ad esempio - con maggiore elasticità sugli orari, anche di notte. L’idea - sull’onda di quanto hanno sperimentato altre città italiane - è dell’assessore comunale allo sviluppo economico, Roberto Stanchina. Proprio lui che l’altra sera ha votato a favore della mozione che impegna il sindaco a firmare un’ordinanza per vietare l’uso di alcol fuori dai locali e plateatici autorizzati in alcune aree della città.
Assessore Stanchina, siamo al proibizionismo?
Macché. L’ordinanza (che immagino sarà limitata ad alcune fasce orarie, in particolare quelle notturne) è solo il primo passo, urgente, e non riguarda i consumatori regolari dei bar ma chi - ad esempio - compra gli alcolici al supermercato. Nei due mesi in cui sarà in vigore vedremo gli effetti di questo provvedimento e capiremo cosa possono fare le forze dell’ordine, poi bisognerà passare alla seconda fase.
Cioè?
Come ho detto al sindaco, dobbiamo prenderci le nostre responsabilità e dobbiamo prendere in mano la situazione.
A cosa si riferisce?
A un regolamento del settore del commercio che - sull’esempio di quanto già fatto a Parma e a Bergamo - possa premiare gli esercenti che hanno una condotta esemplare e punire chi invece, con la sua attività contribuisce al disordine o addirittura al degrado della città.
Una sorta di patente a punti per i commercianti?
Esattamente, un sistema dove chi ha finito i punti chiude (almeno per un periodo) e chi ha molti punti può essere premiato ad esempio tenendo aperto il locale oltre gli orari quando si manifesta l’occasione oppure prendendosi un metro in più di plateatico quando serve. Perché l’obiettivo è quello di avere una città in ordine, ma anche una città ospitale dove gli studenti (a cui vogliamo molto bene perché l’università porta cultura ma anche risorse economiche) i turisti e naturalmente i residenti possano trascorrere qualche ora all’aperto in compagnia. Perché una città che occupa (bene) i suoi spazi evita che li occupino altri (male) a scapito dei cittadini.
Chi sta lavorando a questo regolamento?
Ci sto lavorando da tempo, imbeccato anche da Futura, con l’aiuto dei miei tecnici. L’obiettivo è creare una proposta su misura per Trento che ha caratteristiche molto particolari. La parte tecnica è praticamente pronta, ora comincia la fase politica che prevede anche il coinvolgimento di studenti, residenti e ovviamente le categorie economiche.
I tempi?
In aula entro l’estate.
C’è chi ha proposto di spostare la movida in piazza Dante.
Gli stessi che dicevano di recintarla. Intanto su quella piazza - che ricordiamoci è vicina all’hotel più prestigioso della città - è stato fatto un ottimo lavoro a Natale con la ruota panoramica. Ora riaprirà il Liber Cafè. Lavoriamo per darci le regole.