Moser: "Ma cosa vogliono questi comunisti?"

L'ira dell'ex campione trentino per i tafferugli al Giro di Padania



TRENTO. "Ma cosa vogliono questi comunisti con tutte quelle bandiere rosse? E' una vita che organizzano corse ciclistiche come il Giro delle Regioni o il Gran premio della Liberazione, dove favorivano i russi, e nessuno ha mai detto niente. Perché anche gli altri non dovrebbero farlo?".

Francesco Moser, ex campione del mondo di ciclismo e vincitore del Giro d'Italia, è fortemente polemico con quanti protestano contro il Giro della Padania.

"Se non avessero fatto tutto questo casino - dice anche l'ex campione del mondo e recordman dell'ora - nessuno si sarebbe accorto che c'era il giro della Padania, invece adesso lo sanno anche i sassi. Mi hanno criticato perché ho partecipato alla presentazione di questa corsa, ma quando ho corso il Gp della Liberazione nessuno ha detto niente. E mi ricordo - aggiunge Moser - un anno proprio in quella corsa ero in fuga, verso Cerveteri, con Tullio Rossi (che poi divenne suo gregario ndr) e con due russi, uno dei quali poi vinse commettendo una scorrettezza per la quale avrebbe dovuto essere squalificato. Invece siccome era dell'Urss, col cavolo che i 'compagni' lo fecero".

Ma almeno non sarebbe stato opportuno chiamare in altro modo questa corsa a tappe? "Ripeto: ma quelli che protestano cosa vogliono? - ribadisce Francesco Moser -. La Padania esiste, è inutile far finta di niente, quindi è giusto che la corsa si chiami così. Certe realtà ci sono, come per esempio anche l'Euregio, territorio che comprende il Sudtirolo, ed il Trentino e del quale noi vogliamo organizzare il giro ciclistico.

Nessuno si è scandalizzato per il Gp della Liberazione dell'Unità e dei comunisti, perché farlo ora per il Giro della Padania? Non c'e' niente di male nel fatto che esista anche questa corsa, e chi fa casino e provoca scontri le fa solo pubblicità".













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