Mille studenti in marcia contro l’orrore e la paura

Saliranno alla Campana dei Caduti in massa nel giorno del ventennale di Capaci L’iniziativa è partita dai dirigenti scolastici dopo la bomba di Brindisi


di Luca Marsilli


ROVERETO. La bomba di Brindisi è stata qualcosa di oltre. Oltre l’orrore e oltre la fantasia, oltre ogni logica, per quanto perversa, di qualsiasi strategia. E forse per questo, al di là di quello che le indagini chiariranno essere il movente, ha colpito come nessun altra tragedia il mondo dei ragazzi. Che si sono visti precipitare al centro della cronaca in vicende - terrorismo, mafia, tensione sociale - che fino ad oggi sentivano certamente presenti, ma lontane da sè. Di questo senso di sgomento e rivolta, si sono fatte tempestivamente interpreti le scuole cittadine. E loro è l’iniziativa, nata da un giro di telefonate tra dirigenti già domenica pomeriggio, di dare ai ragazzi una occasione per superare lo sgomento e riscoprirsi protagonisti. Capaci di dire no anche all’orrore, di qualsiasi matrice sia, e di ritrovare il senso di appartenenza e di condivisione: rovesciare la prospettiva, non bersaglio ma forza viva e consapevole, presente.

Per questo la marcia di oggi, che si annuncia come uno dei momenti più importanti della avventura educativa di questi anni, è qualcosa di diverso dalle mille occasioni in cui gli stessi ragazzi sono stati coinvolti sui temi di pace, convivenza, rispetto e legalità.

Partiranno alle 9,45 dai giardini Italia. Quanti lo si potrà dire solo oggi: dai 1000 ai 1500, a seconda di quante classi aderiranno di quelle scuole che hanno scelto di non aderire in massa per problemi logistici o organizzativi. Ci saranno tutto il Don Milani e tutto il Veronesi: le dirigenti Daniela Simoncelli e Laura Scalfi sono state le promotrici della rapidissima organizzazione dell’evento. Ma ci saranno anche rappresentanze, più o meno corpose, di tutti gli altri istituti superiori e delle medie di Rovereto Sud (90 ragazzi), di Ala e di Isera.

Il programma prevede la salita alla Campana dei Caduti (arrivo alle 10 e 45), l’incontro con il reggente Alberto Robol e con Pasquale Profiti, presidente dell’associazione magistrati del Trentino. Alle 11 e 30 il suono a distesa della Campana e quindi il ritorno in città, ancora a piedi. Momenti certamente importanti, ma è evidente che è proprio nella presenza dei ragazzi, nella loro fantasia ma anche nella loro voglia di sentirsi soggetti sociali, che la manifestazione di oggi troverà il proprio significato più forte.

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