Trento. «il progetto life ursus è unico nel mondo e il trentino lo sta gestendo egregiamente. il dibattito su m49 e sull’abbattimento è tutto sul piano valoriale». così il professor luigi boitani, zoologo e docente all’università la sapienza di roma.

Professore, cosa pensa della gestione del caso M49 che tanto fa discutere?

Ci sono dietro conflitti di valori, ma la vicenda è del tutto lineare. Il Trentino è una delle province all’avanguardia nella gestione della fauna, ha portato avanti il progetto orso con coraggio. Tanto di cappello, una grande operazione di riqualificazione ambientale unica al mondo.

Lei sembra “assolvere” la Provincia, anche se all’esterno è arrivato un messaggio negativo visto quanto accaduto con l’orso M49.

La Provincia ha un gruppo di tecnici molto preparato, tutto è stato fatto d’accordo con l’Ispra. Poi, quando si tratta di animali, non sono burattini definiti a priori in maniera deterministica.

Si riferisce all’indole di M49?

Sono incappati in una specie di “bullo”, giovane, robusto, vivace, che messo in gabbia ha cercato di scappare come fanno tanti altri animali. Altri non ce l’hanno fatta.

Secondo lei, quindi, è accaduto l’imponderabile? Non ci sono stati degli errori nella gestione della cattura?

La recinzione fino ad oggi aveva funzionato. Anche si trovasse una debolezza nel sistema di cattura, che facciamo? Diamo degli incapaci a tutti? Tutto quello che è stato fatto è stato fatto in buona fede. Il recinto è stato costruito con la consulenza dell’Ispra e di un consulente americano. La Provincia di Trento ha fatto il meglio, poi l’errore ci può sempre stare. Piuttosto, io mi farei qualche domanda sull’ipotesi di mettere in carcere a vita un orso di soli tre anni

Intende dire che sarebbe meglio l’abbattimento?

Ognuno ha le proprie opinioni, ma, sì, per me sarebbe meglio abbatterlo.

Posizione che trova gran parte degli animalisti e dell’opinione pubblica contraria.

È una discussione di valori, per altro legittima. G.F.P.

©RIPRODUZIONE RISERVATA.