Marchio "Trentino": contributi per centomila euro al mese
Finanziate decine di manifestazioni minori con contributi non superiori ai 15 mila euro: nel 2010 il sostegno a questi eventi è costato poco più di 500 mila euro, ma - assicurano gli esperti - il ritorno di immagine è garantito
TRENTO. Dal sostegno alle imprese trentine alla promozione dei tornei di bocce e delle gare di orienteering. Quella del marketing territoriale trentino è una sorta di «mutazione genetica»: si è partiti nel 1999 con gli incentivi all’imprenditoria e si è approdati negli anni ai contributi alle manifestazioni più svariate, dagli avvenimenti internazionali alle sagre di paese.
La Provincia (escluso il budget a disposizione di Trentino spa) impegna ogni anno circa 2,6 milioni di euro per la promozione del Trentino. La fetta più grossa della torta (circa 2 milioni) se la mangiano una cinquantina di avvenimenti di richiamo nazionale o internazionale per i quali Piazza Dante partecipa alle spese di organizzazione. Il resto (dai 600 ai 700 mila euro all’anno) si disperde in decine e decine di rivoli minori, dalle gare di ciclismo ai tornei di bocce, dalle sagre della polenta ai concorsi come «La bella d’Italia sulla neve».
Il riferimento legislativo per la concessione dei contributi per la valorizzazione del marchio «Trentino» è sempre lo stesso, la legge numero 6 del 1999 per gli incentivi alle imprese. La quale, nel corso degli anni, è stata declinata dalla giunta attraverso delibere e linee guida fino a prevederne un’estensione talmente ampia («promozioni che abbiano come riferimento l’immagine complessiva della realtà economica della provincia») tali da ricomprendere praticamente ogni sorta di manifestazione.
E così, scorrendo la trentina di determinazioni firmate dal dirigente del Dipartimento turismo e commercio dal primo dell’anno, si scopre che con contributi più o meno generosi (tutti, per altro, sotto i 15 mila euro) sono state agevolate manifestazioni come la gara di sci degli addetti agli impianti a fune di Campiglio; una gara internazionale di bocce a Rovereto; la manifestazione «Vigolana...cammina e magna»; la partecipazione al 10º raduno dei polentari d’Italia in provincia di Arezzo; la Magnarustega o la rassegna del Pane tradizionale dell’arco alpino. Nel 2010 il sostegno a queste manifestazioni minori è costato poco più di 500 mila euro, ma - assicurano gli esperti - il ritorno di immagine è garantito. «I contributi - spiega il dirigente del Dipartimento Paolo Nicoletti - sono rivolti anche a manifestazioni locali che hanno come finalità quella di far conoscere ai trentini i prodotti del territorio. Noi seguiamo una serie di criteri in base ai quali determiniamo l’ammontare del contributo. Di fatto paghiamo delle fatture per il servizio che gli organizzatori svolgono per noi, ovvero rendere visibile su manifesti o volantini il marchio «Trentino»