Lavoro nero: «Anche le imprese devono fare la propria parte»
TRENTO. Contro il lavoro nero anche le imprese devono fare la propria parte. Di più: «Servono controlli incrociati». Lo sostengono con forza i segretari di categoria del settore edile trentino:...
TRENTO. Contro il lavoro nero anche le imprese devono fare la propria parte. Di più: «Servono controlli incrociati». Lo sostengono con forza i segretari di categoria del settore edile trentino: Sandra Ferrari, Fabrizio Bignotti e Matteo Salvetti, rispettivamente di Fillea, Filca e Fenal. I segretari chiariscono che i controlli incrociati sui dati servono per «monitorare le dimensioni di questo fenomeno e studiare delle attività atte a contenerlo il più possibile. Anche le imprese e le associazioni imprenditoriali dovrebbero maggiormente essere interessate ad un controllo puntuale di questo fenomeno, in quanto le aziende irregolari col tempo finiscono per espellere dal mercato quelle virtuose. Una concorrenza sottovalutata dai titolari perché non visibile e graduale ma egualmente “efficace” per ridurre lavori e fatturato». Il dato dell’Inps pubblicato in questi giorni e relativo al riemergere del lavoro nero ed irregolare è noto e preoccupa molto i sindacati. «Così come ci preoccupa l’aumento degli infortuni, che si intreccia inevitabilmente con le situazioni di irregolarità. Sono questioni che abbiamo posto al centro della nostra attività sindacale e a cui intendiamo dedicare specifiche attività di prevenzione nel prossimo futuro. Abbiamo riscontrato in più occasioni nei cantieri edili situazioni di irregolarità durante la nostra normale attività sindacale, che abbiamo segnalato agli ispettorati competenti. E' importante, ma non è sufficiente. Serve anche, a nostro avviso, un'importante azione di prevenzione. Ed è con l'obiettivo di prevenire e contrastare il fenomeno che il nostro contratto nazionale ha l’obiettivo di includere nella contrattazione l'intera filiera del settore edile, regolarizzando tutte i lavoratori presenti all’interno di un cantiere. Coerentemente con questi obbiettivi anche il contratto provinciale appena attivato prevede che le aziende che operano sul nostro territorio, anche se provenienti da fuori provincia, si iscrivano alla Cassa edile. La tutela e rappresentanza di un sindacato può svolgersi solo se questo fenomeno è il più possibile contenuto».