La truffa: «Sua figlia è in cella» e si prendono anche la fede
Indagine dei carabinieri. Anziana di Aldeno è stata raggirata dal finto avvocato che chiedeva una cauzione di 5.900 euro. Dopo le indagini arrestato un 29enne, denunciati due complici
Trento. Ha dato a quell’uomo che le si era presentato come un carabiniere, tutto quello che aveva in casa. Dal denaro (400 euro) ai suoi gioielli. Si era tolta anche la fede, un gesto che le è costato tantissimo, ma era convinta che il suo sacrificio servisse per far uscire di galera sua figlia. Invece era la vittima di un gruppo di truffatori senza scrupoli, capace di far leva sull’amore materno per derubare le loro vittime. Ma uno di loro, un 29enne ora dovrà rispondere di quello che ha fatto perché è stato arrestato, in virtù di un’ordinanza di custodia, al termine di un’indagine lunga e difficile dei carabinieri della stazione di Aldeno. Sarebbe stato il giovane napoletano a presentarsi nella casa di Aldeno della vittima (jna donna di 85 anni) spacciandosi per un uomo dell’Arma e poi scappato con il suo bottino da circa 2.400 euro.
Ma partiamo dall’inizio, da un giorno di fine giugno quando l’anziana riceve una telefonata. A chiamarla un avvocato che le dice che la figlia è nei guai. «È rimasta coinvolta in un incidente ed è in stato di fermo presso la caserma dei carabinieri di Trento». Poche parole che spaventano l’85enne. Che viene “rassicurata” dal sedicente avvocato: con 5.900 euro si può pagare la cauzione e quindi la figlia potrebbe tornare in libertà, senza dover scontare sei mesi di carcere. Inutile dire che il rilascio su cauzione non esiste in Italia, ma è una formula che con in, con le serie americane, si sente talmente tanto da considerarla come una cosa possibile. L’anziana si dice pronta a pagare anche se non ha tutta la somma e viene rassicurata: basta un acconto e a ritirarlo passerà un carabinieri. In effetti dopo pochi minuti un uomo si presenta alla porta della donna e si fa dare i contanti e i gioielli. E poi sparisce. La donna ci mette pochi minuti a capire di esser stata raggirata e chiama i carabinieri per avere un aiuto. Iniziano le indagini che partono da un’analisi di tutte le utenze telefoniche “catturate” nella cella di Aldeno. Vengono scremate e si arriva ad un indirizzo di Napoli. Altre analisi, altre verifiche che permettono di chiarire in modus operandi. Chi chiama fingendosi avvocato è nel napoletano, chi invece si spaccia per carabinieri si trova vicino alla casa della sua vittima ed è pronto ad entrare in azione appena ha il via libera. E l’anziana di Aldeno è solo una delle decine di vittime. Solo con le indagini dei militari di Aldeno sono stati individuati raggiri fotocopia a Trieste, Belluno, Udine e nel vicentino imputabili al 29enne arrestato e agli due complici che sono stati denunciati. Sono state fatte anche alcune perquisizioni che hanno portato al sequestro di due telefoni cellulari, due sim card e ben dieci tessere bancomat. Tutto materiale che sarà ancora oggetto di indagine per verificare se ci siano altre vittime del terzetto. Purtroppo i gioielli e i soldi spariti all’anziana non sono stati recuperati. M.D.