La pista Ces resta chiusa Scoppia la polemica

San Martino di Castrozza, delusione tra i turisti per il mancato collegamento con il carosello delle Malghe. Bancher (Funivie): «Un grosso danno economico»


di Raffaele Bonaccorso


SAN MARTINO DI CASTROZZA. Ha deluso sicuramente i tantissimi turisti e sciatori presenti a San Martino di Castrozza in questo fine settimana il mancato collegamento sciistico fra gli impianti di Tognola e Ces e la completa non apertura degli impianti Col Verde.

A segnalare questa mancanza dovuta alla decisione da parte della società “San Martino e Primiero Dolomiti trasporti a fune” a non attivare alcuni impianti sciistici, è uno dei soci della stessa società, Pierleonardo Bancher, che critica tale decisione. «La mancata apertura degli impianti di Ces sull’asse Valcigolera nelle festività di Sant’ Ambrogio – scrive Bancher – ha fatto sì che rimanesse chiuso il Carosello delle Malghe, il vero fiore all’occhiello dell’intera skiarea di San Martino, portando ad un ingente danno economico in quanto si è dovuto ridurre il costo del biglietto giornaliero, oltre ad aver deluso gli utenti».

«Vorrei che si capisse che quello che cerco di rendere pubblico è il rammarico degli affezionati turisti degli alberghi, delle seconde case e iscritti agli sci club – continua Pierleonardo Bancher – poiché mai come quest’anno si sono avute condizioni favorevoli dal punto di vista “nivometereologico” con il susseguirsi prima di precipitazioni nevose e poi un freddo continuativo sia diurno che notturno e quindi ottimo per l’innevamento programmato. Alcuni soci privati di maggioranza hanno più volte sollecitato e suggerito alla società funiviaria su come potevano essere scaglionate le aperture degli impianti di risalita e delle piste da sci, in quanto queste ultime erano ben preparate, con la presenza al suolo di un consistente strato di neve naturale ed artificiale; invece sono rimasti inascoltati».

Pierleonardo Bancher, ingegnere ed ex presidente della società di impianti “Nuova Rosalpina”, spiega inoltre che «la possibilità di aprire c’era tutta, modificando eventualmente le strategie di innevamento. Purtroppo questo non è avvenuto: in zona Colverde la cabinovia e la funivia sono rimaste chiuse e quindi chiusi i relativi rifugi; in zona Ces Valcigolera sono rimasti chiusi gli impianti di Punta Ces di Valcigolera e di Cima Tognola. Da notare che per la prima volta sabato e domenica scorsi l’impianto Malga Tognola-Cima Tognola è stato aperto prima di quello di Ces; così anche i ristori di Bar Interski, Malga Valcigolera e Punta Ces sono rimasti chiusi. Comprensibile il disagio dei turisti, che ha portato a lamentele e reclami».

Per la cronaca, si può aggiungere che i tre parcheggi degli impianti Tognola erano stracolmi di auto, come pure i parcheggi degli impianti a Passo Rolle.

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