La casa cantoniera trova un acquirente

Grigno, è andata a buon fine la terza asta del Comune. Ora il proprietario dovrà abbattere l’edificio e ricostruirlo


di Marika Caumo


GRIGNO. Ha trovato finalmente un proprietario l'ex Casa Cantoniera di Tezze di Grigno. Il Comune nelle scorse settimane ha pubblicato il bando di gara, dando adeguato tempo per presentare l’offerta. Era la terza volta nel giro di pochi mesi che l'edificio e il terreno di pertinenza, un lotto di circa 1000 metri, venivano messi all'asta. Nelle due precedenti la gara è andata deserta, così il Comune- vista anche la crisi economica che ha coinvolto il settore immobiliare e delle costruzioni- ha deciso di abbassare il prezzo, dagli 84mila euro iniziali si è passati a 70mila. Buona la terza, dunque, ed ecco che all'asta è stata presentata un'offerta, col minimo rialzo, ovvero 70.010 euro. Era l'ultima possibilità per chi intendeva acquistare la casa cantoniera, in via Nazionale, arteria principale della frazione, a pochi metri dalla chiesa. «Se non ci saranno offerte demoliremo l'edificio a spese nostre e poi più avanti penseremo a come utilizzare l'area», spiegava qualche tempo fa il sindaco Leopoldo Fogarotto. Il Comune ha infatti approvato il Piano di recupero per il lotto che comprende l'ex casa, realizzata cinquant'anni fa a servizio della vecchia strada statale che attraversa Tezze e Grigno. Edificio chiuso ormai da oltre 30 anni, da quando agli inizi degli anni '70, fu realizzata la Superstrada della Valsugana (SS47). Accanto alla casa c'erano anche alcune baracche a servizio dei cantonieri, poi demolite. Il piano approvato dal Comune prevede la destinazione residenziale per quest'area. Chi si è aggiudicato l'asta, un privato residente in paese, avrà ora l'obbligo di procedere, a proprio carico, con la demolizione del manufatto e l'asporto e conferimento del materiale presso un centro di raccolta autorizzato. La struttura infatti non è in buone condizioni, il tetto sta cedendo e per ragioni di sicurezza, trovandosi tra l'altro sul ciglio stradale, va abbattuto quanto prima. Il piano di recupero prevede la sua ricostruzione all'interno del lotto, assicurando dunque le distanze dalla pubblica via.

Il Comune intende però conservare la proprietà dell'area antistante il manufatto, da destinare a spazio pubblico al fine di migliorare la viabilità in quel tratto. Soddisfatto il sindaco Fogarotto: «Per il Comune è un buon risultato, sono soldi che entrano nelle casse comunali. Trovare gente disposta ad acquistare l'area e investire per demolire il manufatto e ricostruirlo in questo periodo non era infatti cosa scontata».













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