Italia spaccata in tre in una giornata «thriller»
In Trentino il centrosinistra fa l’en plein al Senato, Grillo a gonfie vele anche in provincia: primo partito a Pergine, Riva ed Arco
E' una giornata degna dei migliori thriller quella andata in scena con le elezioni politiche. Prima gli instant poll col centrosinistra nettamente avanti, poi le proiezioni col centrodestra avanti. E infine i dati ufficiali, con il centrosinistra davanti d'un soffio sia alla Camera che al Senato, ma con Berlusconi & C. che vincono nelle regioni chiave (Lombardia, Veneto e Sicilia) e che restano dietro di un'incollatura. E con il Movimento 5 Stelle di Grillo oltre la soglia del 25% (primo partito nazionale alla Camera), e che in Senato diventa l'ago della bilancia di ogni possibile scelta tra le coalizioni. Il dato che emerge è che l'Italia è letteralmente spaccata in tre, con una situazione che rischia di portare soltanto a un pericoloso stallo chiamato ingovernabilità, e il rischio di nuove elezioni che si aggira come una spada di Damocle sulla testa dei neoeletti. Male, decisamente male il risultato del premier uscente Mario Monti e della sua Scelta Civica, ferma all'10,4% con un risultato che nemmeno i più pessimisti pensavano, e con Fini e il suo Fli addirittura fuori dal Parlamento.
Insomma, gli ultimi giorni di campagna elettorale sembrano aver cambiato le carte in tavola: la strategia a “tutto attacco” di Silvio Berlusconi ha fatto tornare il centrodestra a soglie che soltanto due settimane fa sembravano utopia, e nel contempo la strategia a “tutta piazza” di Beppe Grillo è riuscita a parlare al cuore (o alla pancia?) dei molti elettori indecisi o stufi dei vecchi partiti. E così il Pd e il suo leader Pierluigi Bersani sono costretti a fare i conti con un risultato decisamente sotto le aspettative: in rete c'è già chi rimpiange Matteo Renzi, e chi pensa a lui nel caso in cui l'Italia dovesse tornare rapidamente alle urne, a meno di strampalati "governissimi" che darebbero solo un'ulteriore spinta all'elettorato del Movimento 5 Stelle..
E il Trentino? La situazione locale sembra essere completamente diversa da quella nazionale. Il centrosinistra ha fatto l'en plein nei tre collegi senatoriali con Franco Panizza, Giorgio Tonini e Vittorio Fravezzi, con il centrosinistra in vetta anche alla Camera, mentre il traino di Lorenzo Dellai fa andare a gonfie vele la Scelta civica di Monti ampiamente sopra il 20% (ma Dellai rischia di restare isolato in Parlamento, nella sparuta e non decisiva pattuglia dell'ormai ex premier). Bene anche qui il Movimento 5 Stelle, che supera il 18% e che si appresta a diventare un soggetto politico importante anche in vista del voto provinciale di ottobre: basti pensare che in due centri importanti come Pergine, Riva ed Arco è addirittura il primo partito. E se gli autonomisti esultano (entra anche Mauro Ottobre alla Camera oltre che Panizza) e si preparano a fare la voce grossa con gli alleati in vista delle provinciali, il centrodestra prende una brutta scoppola con percentuali basse un po' ovunque, e con il solo Sergio Divina che torna a Roma da "miglior senatore perdente" senza più il suo compagno di viaggio Maurizio Fugatti. Stando così le cose, a ottobre ne vedremo delle belle.