Il parto indolore h24 slitta: servono anestesisti 

Oggi l’epidurale al S.Chiara è garantita dal lunedì al venerdì fino alle 20 Richieste in crescita: nel 2016 assicurata a 28 donne, nel 2017 si arriverà a 200



TRENTO. All’ospedale S.Chiara slitta al prossimo anno (entro la prima metà) l’avvio del servizio di epidurale (il parto senza dolore) 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Procede infatti a rilento l’assunzione di nuovi anestesisti, professionalità ormai rara quasi dappertutto. All’unità operativa di anestesia e terapia intensiva 1 diretta da Edoardo Geat sono stati assegnati dalla Provincia cinque nuovi anestesisti ma sulla scorta del concorso di ottobre ne arriveranno solo un paio che entreranno in servizio entro gennaio. Nel rispondere ad alcune interrogazioni dei 5 Stelle e della Lista civica sollevate a causa di un paio di casi di partorienti che richiesta l’epidurale non sono state soddisfatte, l’assessore Zeni aveva risposto che “quando sarà completato il reclutamento dei nuovi anestesisti, entro la fine del 2017, il servizio sarà garantito h24, 7 giorni su 7”. Per ora, quindi, si va avanti con la possibilità da parte delle partorienti di richiedere l’epidurale dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 20. Il che è abbastanza singolare, diciamo così. “Però – sottolinea Edoardo Geat, che dirige un’unità di 45 tra dirigenti medici e personale infermieristico – riusciamo anche adesso, nella stragrande maggioranza dei casi, a garantire il servizio al di là dell’orario previsto. Finora abbiamo soddisfatto quasi tutte le esigenze. Cosa vuole, può succedere, capita, ed è capitato, che anche le anestesiste vadano in maternità”. Le epidurali al S.Chiara sono in forte crescita, esponenziale. Lo scorso anno sono state 28. Quest’anno si arriverà ad almeno 200, a ottobre la media è stata di una al giorno. In Trentino il parto indolore viene inaugurato a Cles nel 2009 dove, lo scorso anno, sono stati 133 i parti indolori. Numeri assai minori negli altri nosocomi. Solo 1 a Rovereto lo scorso anno e 2 a Cavalese. Secondo quanto dichiarato dall’assessore Zeni rispondendo ad una delle interrogazioni presentate in consiglio provinciale, “l’obiettivo è quello di assicurare la partoanalgesia (epidurale), su richiesta della partoriente, entro l’anno a Trento ed entro il 2018 negli altri ospedali del Trentino dotati di punto nascita. Per questo al S.Chiara è stata recentemente avviata la sperimentazione di un nuovo modello organizzativo”. L’assessore proseguiva ricordando “la difficoltà nell’assumere medici anestesisti, una specializzazione particolarmente richiesta e rara sul mercato del lavoro della sanità pubblica”. Con il risultato che, per il capoluogo, sarà necessario aspettare ancora alcuni mesi prima di avviare il servizio h24, 7 giorni su 7. (pa.pi.)













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