Il ministro Boccia a Fugatti: "I 430 milioni? Una prima tranche in giugno"
In primo piano le risorse necessarie per consentire al Trentino di ripartire: "Attendere i dati sul calo del gettito per ripartire le somme. Fondo di un miliardo da dividere fra le autonomie"
TRENTO. Patto di Milano, Patto di Garanzia, drastico calo delle entrate a causa dello stop imposto dall'emergenza Covid 19, le risorse necessarie per consentire al Trentino di gestire con le proprie forze, come fin qui avvenuto, le numerose competenze assegnate in virtù dello Statuto e delle norme attuazione. Saranno questi i temi al centro dell'incontro fra il ministro Francesco Boccia e il presidente della Provincia Maurizio Fugatti.
Fugatti ha parlato per primo: "Abbiamo ricordato al ministro che gli accordi di Milano sono stati presi in una situazione ordinaria, ma a fronte di una previsione del gettito in calo di 400 milioni, questa somma diventa determinante per esercitare le funzioni e le competenze di una Provincia autonoma che si autosostiene. Crediamo che questa somma possa anche servire poco all'Italia. Sul debito, c'è la possibilità che la Provincia possa farne di più, ma serve un passaggio in Parlamento e ci è parso di trovare la giusta attenzione. Abbiamo parlato dei numeri sul contagio, che sono sempre stati elevati ma che si stanno stabilizzando da 15-20 giorni. Questo ci fa sperare di poter riaprire prima ristoranti, pizzerie parruccgieri e centri estetici. Crediamo che il Trentino abbia una organizzazione sanitaria adeguata: ce l'ha fatta con le sue mani. Il ministro parla di una data iplotetica del 18 maggio. Da parte nostra c'è l'intenzione di dialogare il più possibile".
Il ministro Boccia ha affermato: "Sabato avevamo tirato le prime somme definendo un percorso. Le province autonome hanno subito un impatto negativo e stiamo facendo valutazioni in campo finanziario. Nessuno sa con certezza quali sono i numeri reali del minor gettito. Sono stati stanziati 3,5 miliardi per i comuni e 600 milioni per il trasporto pubblico locale, che vanno anche alle speciali; c'è un fondo ulteriore di un miliardo e mezzo che sarà ripartito tra le speciali, che dovrebbero averne due terzi, e le ordinarie. Aspetteremo di avere i dati per ripartire la somma".
Il ministro ha ricordato le vittime subite anche a Trento e gli aiuti dati dallo Stato alla Provincia come 32 ventilatori per la rianimazione, 10 per la terapia semintensiva, 15 caschi Cpap, 46 operatori sanitari inviati. Materiali che servono a non tornare nell'emergenza.
"Vogliamo tutelare le autonomie ma in casi come questi le linee guida diventano centrali, con un insegnamento: la prevenzione territoriale pubblica va rafforzata. Tutti noi vogliamo tornare alla vita di prima, ma intanto possiamo ottenere una nuova normalità".
"Dobbiamo tornare in sicurezza alle attività commerciali. Servono protocolli che potranno partire dal 18 maggio".
"I 430 milioni? Una quota ci sarà già sicuramente nel riparto di giugno. Per ora la cifra è teorica comunque. Garantito anche il miliardi e mezzo da ripartire".
"Le anticipazioni di data? Il sistema di monitoraggio del ministero della salute è in funzione: l'11 tireremo le somme. L'obbiettivo è partire dal 18 ma se i numeri ce lo consentono. Penso sia meglio per tutti avere protocolli di sicurezza per tutti. Non dobbiamo aspettare giugno".
"Neutralizzazione fiscale? Il dibattito è aperto, come pure il debito".