«Il lavoro si crea con la passione»

La ricetta di quattro imprenditori roveretani per un giorno insegnanti di vita all’istituto “don Milani”


di Nicola Filippi


ROVERETO. Scomodando il motto dell’eterno Steve Jobs “Stay hungry, stay foolish” condensiamo il succo della tavola rotonda “Le aziende incontrano la scuola”, organizzato ieri mattina dalle classi quarte dell’indirizzo tecnico della gestione aziendale dell’istituto tecnico-turistico don Milani. Nell’auditorium, ieri mattina, si sono alternati al microfono prima le autorità politiche (il sindaco Miorandi, l’assessore provinciale all’industria Olivi, il presidente della Comunità di valle Bisoffi), quindi quattro imprenditori locali. Il momento forse più importante della mattinata, quello che ha dimostrato come quattro famiglie trentine, legate al proprio territorio, appassionate ed entusiaste, sono riuscite a ritagliarsi, nel corso degli anni, una posizione nella società moderna. Usando la propria creatività e grinta per sfondare. I tempi cambiano, ma il vecchio detto della nonna “impara l’arte e mettila da parte” è sempre attuale. Lo ha ribadito Fabio Degasperi, imprenditore roveretano nel settore dell’abbigliamento, che dalle prime esperienze lavorative nei campi più disparati, «con umiltà e tanta gavetta» è riuscito a creare un’azienda oggi di successo: in corso Bettini oggi gestisce un negozio di abbigliamento 100 One, che abbina moda ed eventi sportivi.

Entusiasmo e passione: un binomio vincente. Con una spolverata quotidiana di “imparare ad imparare”, la ricetta che ogni studente deve imprimere sia nel proprio corsi di studio sia nella vita quotidiana, come ha ripetuto la dirigente scolastica Daniela Simoncelli. Fra gli ospiti alla tavola rotonda anche Giuseppe Marchese, direttore del gruppo Fir (di Marco e Thomas Ider), azienda roveretana da quarant’anni “sul mercato del recupero e smaltimento dei materiali riciclabili». Marchese, mostrando delle slide, ha spiegato agli studenti le molteplici attività della propria azienda. Fondata da Guido Imer, «partendo dal recupero di rottami, oggi ha quattro società che si occupano di servizi, trasporti, ambiente e formazione scolastica». Un’azienda certificata, attenta all’ambiente, «attenta alla qualità del prodotto», ha ripetuto il direttore della Fir, azienda che organizza visite guidate per le scolaresche, mostrando il ciclo di vita del rifiuto, anche pericoloso e non: dal capannone di stoccaggio fino alla fonderia per restituire al mercato materie prime. Infine, le sorelle Marzadro, titolari dell’omonima distilleria familiare di Brancolino. «Fatevi un grosso bagaglio di esperienze, soprattutto all’estero - ha ripetuto Anna - lo studio personale è fondamentale, viaggiate se ne avete la possibilità». Soprattutto per lo studente che intende inserirsi nel mondo del turismo. La sorella Stefania - la più giovane - si è concentrata su due concetti, parlando anche della propria esperienza da studentessa: passione e impegno. Lo stesso messo dal capostipite, il nonno Attilio. Stefania Marzadro ha invitato gli studenti a «fare stage in azienda per capire come funzionano anche le più piccole cose, specializzarsi con master, conoscere lingue straniere». ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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