Il Centro Santa Chiara non ha più soldi: bloccati gli stipendi

Lettera ai dipendenti, stop anche al pagamento dei fornitori L’assessore Panizza a caccia di almeno 300 mila euro



TRENTO. Il Centro Santa Chiara non ha più i soldi per pagare il personale e i fornitori. Tanto che il direttore Francesco Nardelli in questi giorni ha inviato lettere ai circa 30 dipendenti (tecnici, amministrativi, addetti alla cassa) per comunicare il momentaneo blocco degli stipendi. Che i conti del Centro non fossero in salute lo si sapeva da tempo: ma lo sbilanciamento debitorio sembra ora essere più alto del previsto. I vertici del S. Chiara, Nardelli e il presidente Ivo Gabrielli, hanno illustrato l’altro ieri le dimensioni del problema all’assessore provinciale alla cultura Franco Panizza, che ora si trova in una posizione non invidiabile: trovare al più presto la cifra (almeno 300 mila euro, ma potrebbero servirne molti di più) necessaria per non lasciare insoluti i pagamenti. Il tutto alla vigilia dell’approvazione di un bilancio provinciale che anche per il settore cultura prevede un’ampia sforbiciata. In queste ore diversi uffici provinciali sono al lavoro per trovare la soluzione, ma Panizza garantisce che la cifra da qualche parte salterà fuori. Al di là di questo il problema però rimane. E sembra da mettere in relazione con la discrepanza tra gli obblighi di cassa del Centro e i tempi dei trasferimenti di risorse da parte della Provincia. Ma non è escluso che le ragioni di una così clamorosa carenza di liquidità possa essere legata anche all’inchiesta aperta a fine settembre dalla Procura sui conti del Centro S. Chiara.

Le indagini hanno portato al sequestro da parte della Guardia di finanza di documenti dagli uffici amministrativi del Centro e all’iscrizione nel registro degli indagati della vicedirettrice Marisa Detassis (e direttrice ad interim tra la direzione di Franco Oss Noser e quella attuale di Nardelli), che aveva appunto il compito di redigere i bilanci. Il procuratore della Repubblica Giuseppe Amato ha ipotizzato il reato previsto dall'articolo 2638 del codice civile, ovvero l'ostacolo agli organi di vigilanza e atti di bilancio non veritieri. Secondo la Procura, nei bilanci non sarebbero state indicate alcune voci di spesa. Il che, questa l’ipotesi del pm, comportava un abbellimento indebito dei conti del Centro Santa Chiara, da tempo in sofferenza. Due anni fa, il passivo era di 4 milioni di euro.

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