Il buono per il pannolino bio è un flop
Il kit per le famiglie con neonati stenta e l’amministrazione riduce la spesa. L’assessore Gerola: faremo correttivi
ROVERETO. Nel kit di benvenuto per i neonati, inviato ogni tre mesi a tutte le famiglie roveretane selezionate, trova poco apprezzamento il buono sconto da 50 euro per l’acquisto di pannolini “compostabili” o lavabili, da spendere nelle tre farmacie comunali gestite dall’Azienda multiservizi di Rovereto (presieduta da Roberto Pallanch). Così la stessa amministrazione comunale ha deciso di impegnare una somma inferiore per il 2012. A prendere questa decisione, il dirigente del servizio verde Cristian Roverato. Il quale, analizzando la distribuzione dal primo giugno al 31 dicembre 2011, spiega che per la fornitura del coupon nel 2012 saranno impegnati 6500 euro, «a fronte del fatto che soltanto la metà delle famiglie usufruiscono del buono».
Il kit di benvenuto rientra nelle iniziative messe in campo dall’amministrazione Miorandi per ottenere il marchio “Happy family”. Questo “passo falso” del buono sconto non demoralizza l’assessore alle politiche familiari, Fabrizio Gerola. Il quale, invece, rilancia. «Il vantaggio in termini ambientali per chi usa il pannolino biodegradabile è notevole - spiega - nel 2011 siamo partiti solo a metà giugno, ma i primi kit sono arrivati alle famiglie ai primi di settembre. Forse paghiamo questo ritardo. Lo scopo dell’invio del kit era quello di indurre le famiglie a provare i pannolini lavabili, ma quando hai un bambino di tre mesi che usa pannoloni tradizionali difficilmente usi il buono del kit». Con i pannolini biodegradabili invece il discorso è diverso: «La nostra è una campagna di sensibilizzazione per produrre meno rifiuti da portare in discarica. Se noi diffondiamo la cultura del pannolino bio, nonostante esso sia più costoso, la famiglia può avere un beneficio sulla bolletta dei rifiuti. Manca solo la modifica normativa, ma quando sarà possibile buttare il pannolino nell’umido, speriamo a breve, la tariffa dei rifiuti che pagherà l’utente sarà più bassa. Perché l’umido costa meno sulla bolletta. I benefici quindi sono duplici: a livello economico e ambientale». Per aumentare la diffusione dei pannolini “bio” l’amministrazione cercherà di individuare una pubblicità mirata. Ma dall’idea del kit non torna indietro. La sensibilità ambientale si costruisce anche con iniziative simili.©RIPRODUZIONE RISERVATA