Il Bruno riapre: «Non toccateci»

Edificio senza luce, ma l'attività riparte: «Quattro anni non si cancellano»


Chiara Bert


TRENTO. Il «Bruno» riapre dopo l'estate. Nell'ex Dogana occupata l'attività riparte il 7 ottobre, nonostante il taglio della luce: cinema, musica, cultura, politica. Una cena per sostenere «uno spazio sociale vivo e pulsante». «Quattro anni di occupazione non si cancellano, il Centro sociale non si tocca», avvertono gli attivisti. Ma all'orizzonte resta la prospettiva di un trasloco obbligato.

Il programma è ancora in fase di definizione ma la data c'è, annunciata via mail: dopo la chiusura dei mesi estivi il centro sociale riapre giovedì 7 ottobre con un aperitivo solidale e la presentazione di una mostra realizzata da pittori Maya del Chiapas. Venerdì 8 notte di cinema, sabato giornata dedicata all'acquisto popolare e ai prodotti a chilometri zero, per finire con una cena di autofinanziamento e un video sulla multinazionale Monsanto e gli ogm. Domenica serata dedicata alla musica live e lunedì 11 un dibattito sulla crisi economica in vista della manifestazione indetta dai metalmeccanici della Fiom a Roma.

Il «Bruno» riparte dunque come lo avevamo lasciato, con un'attività che spazia dalla politica, al sociale, alla cultura. Ma accanto alla prima bozza del programma si leggono slogan che suonano come un avvertimento: «Il Centro sociale non si tocca». E ancora: «L'orso libero e ribelle: quattro anni di occupazione non si cancellano».
Il futuro del Bruno all'ex Dogana è legato all'operazione che vede coinvolte la Provincia, proprietaria dell'immobile, e la Federazione delle cooperative. Entro fine anno dovrebbe essere firmato il contratto preliminare di permuta in base al quale la Cooperazione cederà i 5 ettari dell'Italcementi e in cambio otterrà da piazza Dante l'area di via Dogana per ampliare la propria sede di via Segantini.
I progetti della Federazione andranno quindi inevitabilmente a confliggere con la presenza del Centro sociale, che all'ex Dogana è arrivato nell'ottobre del 2007, dopo lo sgombero dall'ex Mayer di via Lampi, di proprietà dell'Opera Universitaria che al suo posto realizzerà uno studentato.
Il presidente della Cooperazione Diego Schelfi (vedi articolo sotto, ndr) assicura che si lavora per trovare una soluzione. Nessuno vuole pensare a sgomberi da parte delle forze dell'ordine, come accaduto in passato. Ad agosto Donatello Baldo, intervenendo sul Trentino, apriva al confronto con la futura proprietà.
I leader del collettivo per ora non si sbilanciano e non vogliono parlare: lo faranno tra qualche giorno - spiegano - «dopo un confronto interno». Si sa per esempio che nell'edificio occupato ci sono stati ultimamente dei problemi con l'approvvigionamento dell'energia elettrica. «Ma saranno risolti - assicura Stefano Bleggi - noi ci crediamo e il Bruno riaprirà con la luce».

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