I «giochetti» dei partiti per evitare i tagli

Maggioranza e opposizione si ostacolano. Tonini: «Evitiamo la demagogia» Fugatti: «Da tre anni fanno proposte ma non hanno concretizzato nulla»


di Robert Tosin


TRENTO. In consiglio provinciale la Lega propone il taglio delle indennità agli assessori e il Pd vota contro; in senato la Lega propone il taglio delle pensioni d’oro ai burocrati di Stato e il Pd vota contro; alla Camera il Pd propone la riduzione del 50% dei rimborsi ai partiti e la Lega vota no: sembra un giochetto dei politici per evitare di arrivare alla sostanza, cioè al taglio dei costi della politica sotto qualsiasi forma. Ad ogni proposta corrisponde sempre una bocciatura della parte avversa e di fronte all’opinione pubblica la classe politica di certo non migliora la propria posizione. Tanto che i siti internet sono pieni di insulti e improperi. «C’è molto ciarpame in giro sulla rete - spiega Giorgio Tonini, senatore del Pd - anche se si deve ammettere che esiste un diffuso malcostume tra chi, i politici, dovrebbe invece dare prova di serietà soprattutto in momenti come questo. Qualcuno però vuole cavalcare la demagogia scatenando la rabbia della gente. Nel caso specifico, il mio voto contrario al “taglio delle pensioni d’oro” si può facilmente spiegare: quell’emendamento non fa risparmiare un centesimo alle casse dello Stato, perché i contributi versati su stipendi molto alti porta per forza a pensioni alte. Che facciamo, sequestriamo i contributi versati? Nel frattempo però il governo ha posto un tetto agli stipendi degli alti funzionari, di conseguenza caleranno anche le pensioni». Per il Trentino, Tonini vede con favore ad un livellamento del numero dei consiglieri comunali nelle grandi città con le altre realtà omologhe italiane. Diverso il discorso per il consiglio regionale. «Ne abbiamo parlato, ma abbiamo votato no per la nostra regione, in quanto i consiglieri provinciali si sovrappongono a quelli regionali, non sono di più».

Maurizio Fugatti (Lega) ha invece votato no alla riduzione dei rimborsi elettorali. «Piano, dobbiamo capirci. Quella proposta voleva la riduzione del 50%, noi l’abbiamo bocciata perché abbiamo proposto la cancellazione totale». Fare un primo passo per Fugatti non sarebbe andato bene, ma forse molti elettori esasperati la pensano diversamente. «In Parlamento una serie di passi sono stati fatti, dal contributo di solidarietà ai vitalizi fino alla riduzione dei portaborse. Ma se verranno fatte altre proposte saremo pronti ad accettarle. Però, per favore, non parliamo di demagogia: in Trentino ogni giorno qualcuno della maggioranza propone tagli e risparmi e lo sta facendo da tre anni. Ma qualcosa di concreto, a parte i 290 euro del consiglio regionale, ancora non si è visto.

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